Archivio | 11 agosto 2015

11 agosto: Santa Chiara d’Assisi Vergine

Santa Chiara d’Assisi Vergine

IdM-Buona giornata!

s.chiara
Assisi, 1193/1194 – Assisi, 11 agosto 1253
Chiara, nata nel 1194 dalla nobile e ricca famiglia degli Offreducci, ha appena dodici anni quando Francesco d’Assisi compie il gesto di spogliarsi di tutti i vestiti per restituirli al padre Bernardone. Conquistata dall’esempio di Francesco, la giovane Chiara sette anni dopo (la sera delle Palme) fugge da casa per raggiungerlo alla Porziuncola. Il santo le taglia i capelli e le fa indossare il saio francescano, per poi condurla al monastero benedettino di S. Paolo, a Bastia Umbra, dove il padre tenta invano di persuaderla a ritornare a casa.
Si rifugia allora nella Chiesa di San Damiano, in cui fonda l’Ordine femminile delle «povere recluse» (chiamate in seguito Clarisse) di cui è nominata badessa, anche se sarà faticoso farle accettare l’incarico.
A San Damiano Chiara viene raggiunta dalla sorella Agnese; poi dall’altra, Beatrice, e da gruppi di ragazze e donne: saranno presto una cinquantina. Dopo alcuni anni andrà con lei anche sua madre, Ortolana. Chiara però non è fuggita per entrare in una comunità nota e stabilita. Affascinata dalla predicazione e dall’esempio di Francesco, la ragazza vuole dare vita a una famiglia di claustrali radicalmente povere, come singole e come monastero, viventi del loro lavoro e di qualche aiuto dei frati minori, immerse nella preghiera per sé e per gli altri, al servizio di tutti, preoccupate per tutti. Chiamate popolarmente “Damianite” e da Francesco “Povere Dame”, saranno poi per sempre note come “Clarisse”.
Sempre a San Damiano Francesco le detta una prima Regola fondata sulla povertà. Chiara scrive successivamente la Regola definitiva chiedendo ed ottenendo da Gregorio IX il «privilegio della povertà», poi confermato da Innocenzo IV con una solenne bolla del 1253, presentata a Chiara pochi giorni prima della morte.
Per aver contemplato, in una Notte di Natale, sulle pareti della sua cella il presepe e i riti delle funzioni solenni che si svolgevano a Santa Maria degli Angeli, è scelta da Pio XII quale protettrice della televisione. Erede dello spirito francescano, si preoccupa di diffonderlo, distinguendosi per il culto verso il SS. Sacramento che salva il convento dai Saraceni nel 1243.
Patronato: Televisione
Etimologia: Chiara = trasparente, illustre, dal latino
Emblema: Giglio, Ostia
Martirologio Romano: Memoria di santa Chiara, vergine, che, primo virgulto delle Povere Signore dell´Ordine dei Minori, seguì san Francesco, conducendo ad Assisi in Umbria una vita aspra, ma ricca di opere di carità e di pietà; insigne amante della povertà, da essa mai, neppure nell´estrema indigenza e infermità, permise di essere separata.
Austerità sempre: questo il filo conduttore della vita di Chiara. Però “non abbiamo un corpo di bronzo, né la nostra è la robustezza del granito”. Così dice una delle lettere (qui in traduzione moderna) ad Agnese di Praga, figlia del re di Boemia, severa badessa di un monastero ispirato all´ideale francescano.
Chiara le manda consigli affettuosi ed espliciti: “Ti supplico di moderarti con saggia discrezione nell´austerità quasi esagerata e impossibile, nella quale ho saputo che ti sei avviata”. Agnese dovrebbe vedere come Chiara sa rendere alle consorelle malate i servizi anche più umili e sgradevoli, senza perdere il sorriso e senza farlo perdere. A soli due anni dalla morte, papa Alessandro IV la proclama santa.
Chiara si distinse per il culto verso l’Eucarestia. Per due volte Assisi venne minacciata dall’esercito dell’imperatore Federico II che contava, tra i suoi soldati, anche saraceni. Chiara, in quel tempo malata, fu portata alle mura della città con in mano la pisside contenente il Santissimo Sacramento: l’esercito, a quella vista, si dette alla fuga.
liberamente tratto da: www.santiebeati.it
dagli scritti
BENEDIZIONE (di Santa Chiara)

[2854] Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo (Cfr. Mt 28,19). Amen.
II Signore vi benedica e vi custodisca.
Mostri a voi la sua faccia e vi usi misericordia.
Rivolga a voi il suo volto e vi doni la sua pace (Cfr. Nm 6,24-26); a voi, sorelle e figlie mie, e a tutte coloro che verranno dopo di voi e rimarranno in questa nostra comunità e alle altre tutte, che in tutto l’Ordine persevereranno sino alla fine in questa santa povertà.
[2855] Io, Chiara, serva di Cristo, pianticella del santo padre nostro Francesco, sorella e madre vostra e delle altre Sorelle Povere, benché indegna, prego il Signore nostro Gesù Cristo per la sua misericordia e per l’intercessione della sua santissima madre Maria, del beato arcangelo Michele e di tutti i santi Angeli di Dio, [del beato padre nostro Francesco] e di tutti i santi e le sante di Dio, perché lo stesso Padre celeste vi doni e vi confermi questa santissima benedizione in cielo e in terra (Cfr. Gen 27,28): in terra, moltiplicandovi, con la sua grazia e le sue virtù, fra i suoi servi e le sue serve nella Chiesa militante; in cielo, esaltandovi e glorificandovi nella Chiesa trionfante fra i suoi santi e sante.
[2856] Vi benedico in vita mia e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni, con le quali lo stesso Padre delle misericordie benedisse e benedirà in cielo (Cfr. 2Cor 1,3 e Ef 1,3) e in terra i suoi figli e le sue figlie spirituali, e con le quali ciascun padre e madre spirituale benedisse e benedirà i suoi figli e le sue figlie spirituali. Amen.
[2857] Siate sempre amanti di Dio e delle anime vostre e di tutte le vostre sorelle, e siate sempre sollecite di osservare quanto avete promesso al Signore.
[2858] Il Signore sia sempre con voi, ed Egli faccia che voi siate sempre con Lui. Amen.

PREGHIERA A SANTA CHIARA

O ammirabile Santa Chiara,
per quello spirito di penitenza che Vi indusse
a far Vostra particolare delizia
il digiuno più severo,
la povertà più rigorosa,
le mortificazioni più penose,
la privazione di tutti i beni,
la sofferenza di tutti i mali,
per consacrarVi intieramente
all’amore di Gesù Cristo
nell’Ordine da Voi Istituito,
dietro la direzione
del Vostro serafico Padre S. Francesco,
di cui vestiste così bene lo spirito
nell’abbracciarne l’abito e la regola,
impetrate a noi tutti
la grazia di preferire sempre
l’umiliazione alla gloria,
la povertà alle ricchezze,
la mortificazione ai piaceri,
al fine di essere non solo di nome,
ma anche di fatto,
fedeli discepoli di Gesù Cristo.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.