Primo maggio: consacriamoci a Maria Innamorati di Maria
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Madre Celeste,
noi Innamorati di Maria ci consacriamo al tuo Cuore Immacolato.
Il tuo Cuore sia per noi un sicuro rifugio.
Siamo tanto innamorati di te, Mamma.
Insegnaci a vivere cristianamente la nostra vita.
Insegnaci ad essere obbedienti alla volontà del Signore.
Insegnaci a pregare con il cuore come tu vuoi.
Mamma, ti chiediamo un grande dono:
che il nostro cuore sia sempre con il tuo fino alla fine della nostra vita.
Nei momenti di prova il tuo Cuore sia per noi Vita.
Nell’amarezza del mondo il tuo Cuore sia per noi Dolcezza.
Nei momenti di abbattimento il tuo Cuore sia per noi Speranza.
Mamma, come è dolce essere tuo figlio !!
Amen.
Dobbiamo affidarci a Lei completamente, in maniera totale e perenne, perché Lei possa disporre di noi secondo il volere di Dio.
Dobbiamo affidarci e consacrarci in modo completo, donandole tutto cio’ che possediamo. Quindi sacrificare il proprio corpo e la propria anima, i propri beni materiali, (la casa, la famiglia, il lavoro, il PC…) e i propri beni spirituali (i meriti, le grazie, le virtù…). Non dobbiamo donarle qualcosa e tenere ancora qualcos’ altro per noi: dobbiamo essere veramente e solamente tutti suoi. E per sempre.
Con la Consacrazione si offrono tutte le opere buone a Nostro Signore per le mani della sua Santa Mamma. E Maria le purifica, le abbellisce, le presenta e le fa accettare da suo Figlio. “Immaginate un contadino che per accattivarsi la simpatia e la benevolenza del re va dalla regina e le presenta una mela, tutta la sua ricchezza, perché la offra al re. La regina accetta il povero e piccolo dono del contadino, pone la mela al centro di un grande e bel vassoio d’oro e l’offre così al re a nome del contadino stesso. Avviene che la mela, sebbene non degna di essere presentata a un re, diventa un dono degno di sua Maestà, in considerazione del vassoio d’oro su cui si trova e della persona che la presenta.” (S. Luigi M.G. da Montfort)
“Consacriamoci a Lei completamente, senza alcuna limitazione, per divenire in certo qual modo Ella stessa, vivente, parlante, operante in questo mondo!”. (S. Massimiliano Maria Kolbe)