SOLENNITA’ DEL CRISTO RE

SOLENNITA’ DEL CRISTO RE
IdM-Buona giornata!

Questa festa fu introdotta da papa Pio XI, con l’enciclica “Quas primas” dell’11 dicembre 1925, a coronamento del Giubileo che si celebrava in quell’anno. Tale festività coincide con l’ultima domenica dell’anno liturgico, con ciò indicandosi che Cristo Redentore è Signore della storia e del tempo, a cui tutti gli uomini e le altre creature sono soggetti. Egli è l’Alfa e l’Omega, come canta l’Apocalisse (Ap 21, 6). Gesù stesso, dinanzi a Pilato, ha affermato categoricamente la sua regalità. Alla domanda di Pilato: “Allora tu sei re?”, il Divino Redentore rispose: “Tu lo dici, io sono re” (Gv 18, 37).

Pio XI insegnava che Cristo è veramente Re. Egli solo, infatti, Dio e uomo – scriveva il successore Pio XII, nell’enciclica “Ad caeli Reginam” dell’11 ottobre 1954 – “in senso pieno, proprio e assoluto, … è re”.
Il suo regno, spiegava ancora Pio XI, “principalmente spirituale e (che) attiene alle cose spirituali”, è contrapposto unicamente a quello di Satana e delle potenze delle tenebre. Il Regno di cui parla Gesù nel Vangelo non è, dunque, di questo mondo, cioè, non ha la sua provenienza nel mondo degli uomini, ma in Dio solo; Cristo ha in mente un regno imposto non con la forza delle armi (non a caso dice a Pilato che se il suo Regno fosse una realtà mondana la sua gente “avrebbe combattuto perché non fosse consegnato ai giudei”), ma tramite la forza della Verità e dell’Amore.

Tale Regno, peraltro, già mistericamente presente, troverà pieno compimento alla fine dei tempi, alla seconda venuta di Cristo, quando, quale Sommo Giudice e Re, verrà a giudicare i vivi ed i morti, separando, come il pastore, “le pecore dai capri” (Mt 25, 31 ss.). Si tratta di una realtà rivelata da Dio e da sempre professata dalla Chiesa e, da ultimo, dal Concilio Vaticano II, il quale insegnava a tal riguardo che “qui sulla terra il Regno è già presente, in mistero; ma con la venuta del Signore, giungerà a perfezione” (costituzione “Gaudium et spes”).

Con la sua seconda venuta, Cristo ricapitolerà tutte le cose, facendo “cieli nuovi e terra nuova” (Ap 21, 1), tergendo e consolando ogni lacrima di dolore e bandendo per sempre il peccato, la morte ed ogni ingiustizia dalla faccia della terra. Sempre il Concilio scriveva che “in questo regno anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per partecipare alla gloriosa libertà dei figli di Dio” (costituzione dogmatica “Lumen Gentium”).

Per questo i cristiani di ogni tempo invocano, già con la preghiera del Padre nostro, la venuta del Suo Regno (“Venga il tuo Regno”) ed, in modo particolare durante l’Avvento, cantano nella liturgia “Maranà tha”, cioè “Vieni Signore”, per esprimere così l’attesa impaziente della parusia (cfr. 1 Cor 16, 22).
Aggiunge ancora Pio XI che nondimeno sbaglierebbe colui il quale negasse al Cristo-uomo il potere su tutte le cose temporali, “dato che Egli ha ricevuto dal Padre un diritto assoluto su tutte le cose create”. Tuttavia – precisa – Cristo, quando era sulla terra, si astenne dall’esercitare completamente questo suo dominio, permettendo – come anche oggi – che “i possessori debitamente se ne servano”.

Preghiera a Cristo Re

Signore nostro Gesù Cristo,
Tu sei il Re dell’universo,
il centro del cosmo e della storia.
Tutto è stato creato per Te.
Tu sei il primogenito
di tutta la creazione.
Sei la perfetta rivelazione del Padre.
Sei fratello e amico degli uomini.
Tu sei la luce che illumina le tenebre.
Sei la vita che trionfa della morte.
Sei il nostro Redentore e il nostro Liberatore.
Noi vogliamo che la tua regalità d’amore
risplenda nella Chiesa e nel mondo.
Per questo ti promettiamo di essere fedeli
alle promesse del Battesimo e all’impegno
della testimonianza nel mondo.
Amen

CONSACRAZIONE DEL GENERE UMANOAL CUORE DI GESU’
Si concede l’indulgenza parziale al fedele che recita piamente questo atto di consacrazione.L’ indulgenza e’ plenaria se lo si recita pubblicamente nella solennità di Cristo Re (giorno in cui si usi recitare anche l’atto di riparazione).Gesù, redentore del genere umano, rivolgi il Tuo sguardo a noi, umilmente prostrati al Tuo altare. Noi siamo Tuoi e a Te vogliamo sempre appartenere. Per vivere più intimamente uniti a Te, oggi spontaneamente ci consacriamo al Tuo Cuore. Molti non ti hanno mai conosciuto, molti trasgrediscono i Tuoi comandamenti e Ti ripudiano. Gesù, abbi pietà di noi e attiraci al Tuo Cuore. Sii Re e Signore, non solo dei fedeli che non si sono mai allontanati da Te, ma anche dei figli prodighi che Ti hanno abbandonato.Fa’ che ritornino presto alla casa del Padre. Sii Re o Signore di quanti vivono nell’inganno e nell’errore, di quanti per discordia si sono separati da Te. Tutti chiama al centro della verità e dell’unità della fede. Presto si faccia un solo ovile, sotto un solo Pastore.

Dona, Signore, incolumità, sicurezza e libertà alla Chiesa, armonia e concordia, pace e amore a tutti i popoli. Da un confine all’altro della terra risuoni questa unica voce:

” Sia lode al Cuore Divino, da cui e’ scaturiTa la nostra salvezza!
A lui nei secoli SI CANTI GLORIA E ONORE “.

Amen.

ATTO DI RIPARAZIONE

Si concede l’indulgenza parziale al fedele che recita piamente questo atto di riparazione.
Si e’ soliti recitarlo insieme all’atto di consacrazione, nella solennità di Cristo Re.

O Gesù dolcissimo, il Tuo immenso Amore per gli uomini viene ripagato con tanta ingratitudine, per questo, prostrati davanti a Te, intendiamo riparare la freddezza e l’indifferenza con cui viene ferito il Tuo Sacro Cuore.

Anche noi, a volte, ci siamo macchiati degli stessi peccati e con profondo pentimento e vergogna imploriamo la Tua Misericordia anzitutto per noi, impegnandoci a espiare volontariamente le nostre e le altrui infedeltà, per estendere a loro i frutti della Tua Misericordia.

Promettiamo di voler riparare i nostri e gli altrui peccati, come di cercare di impedire, con tutte le nostre forze, le offese contro di Te, avvicinandoTi il maggior numero possibile di anime.

Accogli o Gesù, per intercessione di Maria, questa volontaria offerta di riparazione e conservaci fedeli nella Tua obbedienza e nel Tuo servizio fino alla morte, affinché possiamo tutti, un giorno, giungere in Paradiso, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

 

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