Archivio | dicembre 2017

TE DEUM

TE DEUM

IdM-Buona giornata!

Cari amici, fratelli, al termine di quest’anno raccogliamoci in preghiera e ringraziando per l’anno passato, per le gioie e per i dolori, offriamo al Signore l’anno che viene che possa essere consacrato a Lui, che possiamo vivere nella pace e nell’amore ogni giorno ed affrontare ogni giorno con la sua forza e la sua grazia.

Alla fine di questo 2017 vogliamo unirci con la Chiesa universale nel canto del Te Deum, anche quest’anno, come ogni anno, la proponiamo in lista per chi stasera è impossibilitato a recarsi a Messa. Sia questo il canto di lode a Dio e di invocazione per questo mondo così bisognoso di Dio.

Innamorati di Maria
Te Deum
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo è il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli e la candida schiera dei martiri
Le voci dei profeti si uniscono nella lode
la santa Chiesa proclama la tua gloria:
Padre di infinita maestà;
adora il tuo unico Figlio, e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, eterno Figlio del Padre,
Tu nascesti dalla Vergine Madre per la salvezza dell’uomo.
Vincitore della morte, hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre.
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria nell’assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, di custodirci senza peccato.
Abbi pietà di noi Signore, abbi pietà.
Sia sempre con noi la tua misericordia: in te abbiamo sperato.
Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno.
-Benediciamo il Padre, e il Figlio con lo Spirito Santo.
-Lodiamolo e glorifichiamolo nei secoli.
-Benedetto sei o Signore, nel firmamento dei cieli.
-Lodevole e glorioso e sommamente esaltato nei secoli.

Messaggio del 1 gennaio 1985 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)


Vorrei che per voi questo sia un anno santo.
Desidero che in quest’anno vi abbandoniate a me ancor di più. Pensate, io sono apparsa per la prima volta nell’anno 1981 e ora siamo nel 1985. Vedete da voi che ormai sono qui da lungo tempo. Ringraziate perciò Dio che mi permette di stare qui da tanto tempo. Ma nonostante un tempo così lungo, mi sembra che voi vi siate mossi molto poco. Perciò, ora che comincia un nuovo anno, cominciate anche voi a muovervi! Io vi benedico.

 

27 dicembre: San Giovanni Evangelista

 

San Giovanni Evangelista
IdM-Buona giornata!
s.giovanni
Il più giovane e il più longevo degli Apostoli; il discepolo più presente nei grandi avvenimenti della vita di Gesù; autore del quarto Vangelo, opera essenzialmente dottrinale e dell’Apocalisse, unico libro profetico del Nuovo Testamento.
Giovanni era originario della Galilea, forse di Betsaida Iulia, figlio di Zebedeo e di Salome, fratello di Giacomo il Maggiore; la madre era nel gruppo di donne che seguivano ed assistevano Gesù salendo fino al Calvario, forse era cugina della Madonna; il padre aveva una piccola impresa di pesca sul lago anche con dipendenti.


Giovanni è in ordine temporale come il primo degli apostoli conosciuto da Gesù, ed è l’ultimo degli Apostoli viventi, con cui si conclude la missione apostolica tesa ad illuminare la Rivelazione.
Infatti egli era già discepolo di s. Giovanni Battista, quando questi additò a lui ed Andrea Gesù che passava, dicendo “Ecco l’Agnello di Dio” e i due discepoli udito ciò presero a seguire Gesù, il quale accortosi di loro domandò: “Che cercate?” e loro risposero: “Rabbi dove abiti?” e Gesù li invitò a seguirlo fino al suo alloggio, dove si fermarono per quel giorno; “erano le quattro del pomeriggio”, specifica lui stesso, a conferma della forte impressione riportata da quell’incontro.In seguito si unì agli altri apostoli, quando Gesù passando sulla riva del lago chiamò lui e il fratello Giacomo intenti a rammendare le reti, a seguirlo ed essi “subito, lasciata la barca e il padre loro, lo seguirono”.
Da allora ebbe uno speciale posto nel collegio apostolico, era il più giovane ma nell’elenco è sempre nominato fra i primi quattro, fu prediletto da Pietro, forse suo compaesano, ma soprattutto da Gesù al punto che Giovanni nel Vangelo chiama se stesso “il discepolo che Gesù amava”.Anche Giovanni adempì la profezia di Gesù di imitarlo nella passione; anche se non subì il martirio come il fratello e gli altri apostoli, dovette patire la persecuzione di Domiziano (51-96) la seconda contro i cristiani, che negli ultimi anni del suo impero, 95 ca., conosciuta la fama dell’apostolo, lo convocò a Roma e dopo averlo fatto rasare i capelli in segno di scherno, lo fece immergere in una caldaia di olio bollente davanti alla porta Latina; ma Giovanni ne uscì incolume.
Ancora oggi un tempietto ottagonale disegnato dal Bramante e completato dal Borromini, ricorda il leggendario miracolo.Fu poi esiliato nell’isola di Patmos a causa della sua predicazione e della testimonianza di Gesù. Dopo la morte di Domiziano, salì al trono l’imperatore Nerva (96-98) tollerante verso i cristiani; quindi Giovanni poté tornare ad Efeso dove continuò ad esortare i fedeli all’amore fraterno, finché ultracentenario morì verso il 104, cosicché il più giovane degli Apostoli, il vergine perché non si sposò, visse più a lungo di tutti portando con la sua testimonianza, l’insegnamento di Cristo fino ai cristiani del II secolo.Fra tutti gli apostoli e i discepoli, Giovanni fu la figura più luminosa e più completa, dalla sua giovinezza trasse l’ardore nel seguire Gesù e dalla sua longevità la saggezza della sua dottrina e della sua guida apostolica, indicando nella Grazia la base naturale del vivere cristiano.Giovanni è chiamato giustamente l’Evangelista della carità e il teologo della verità e luce, egli poté penetrare la verità, perché si era fatto penetrare dal divino amore.Il suo Vangelo, il quarto, ebbe a partire dal II secolo la definizione di “Vangelo spirituale” che l’ha accompagnato nei secoli; Origene nel III secolo, per la sua alta qualità teologica lo chiamò ‘il fiore dei Vangeli’.All’inizio del Vangelo di Giovanni è posto un prologo con un inno di straordinaria bellezza, divenuto una delle pagine più celebri dell’intera Bibbia e che dal XIII secolo fino all’ultimo Concilio, chiudeva la celebrazione della Messa: “In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio….”.

L’Apocalisse come già detto è l’unico libro profetico del Nuovo Testamento e conclude il ciclo dei libri sacri e canonici riconosciuti dalla Chiesa, il suo titolo in greco vuol dire ‘Rivelazione’.

Di Giovanni esistono anche tre ‘Epistole’ scritte probabilmente a Efeso, che hanno lo scopo di sottolineare e difendere presso determinati gruppi di fedeli (o uno solo, con la terza) alcune verità fondamentali, che erano attaccate da dottrine gnostiche.
San Giovanni ha come simbolo l’aquila, perché come si credeva che l’aquila potesse fissare il sole, anche lui nel suo Vangelo fissò la profondità della divinità.

È il patrono della Turchia e dell’Asia Minore, patronato confermato da papa Benedetto XV il 26 ottobre 1914; giacché Gesù gli affidò la Vergine Maria, è considerato patrono delle vergini e delle vedove; per i suoi grandi scritti è patrono dei teologi, scrittori, artisti; per il suo supplizio dell’olio bollente, protegge tutti coloro che sono esposti a bruciature oppure hanno a che fare con l’olio, quindi: proprietari di frantoi, produttori di olio per lampade, armaioli; patrono degli alchimisti, è invocato contro gli avvelenamenti e le intossicazioni alimentari.

In Occidente il suo culto si diffuse in tutta Europa e templi e chiese sono a lui dedicate un po’ dappertutto, ma la chiesa principale costruita in suo onore è S. Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma.

Preghiera a San Giovanni
Per quell’angelica purità, che formò sempre il vostro carattere, e vi meritò i privilegi più singolari, d’esser cioè il discepolo prediletto di Gesù Cristo, di riposare sul suo petto, di contemplare la sua gloria, di assistere da vicino ai prodigi più stupendi, e finalmente di essere dalla bocca stessa del Redentore dichiarato figlio e custode della divina sua Madre, otteneteci, vi preghiamo, o glorioso S. Giovanni, la grazia di custodir sempre gelosamente la castità conveniente al nostro stato, e d’evitare tutto quello che la potrebbe offendere menomamente, per meritarci le grazie più distinte, e specialmente la protezione della Beata Vergine Maria, che è la caparra più sicura della perseveranza nel bene e della beatitudine eterna.
Gloria.

 

26 dicembre: Santo Stefano

Santo Stefano
IdM-Buona giornata!
sstefano1La celebrazione liturgica di Santo Stefano è stata da sempre fissata al 26 dicembre, subito dopo il Natale, perché nei giorni seguenti alla manifestazione del Figlio di Dio furono posti i “comites Christi”, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio.
Del grande e veneratissimo martire s. Stefano, si ignora la provenienza, si suppone che fosse greco; il nome Stefano in greco ha il significato di “coronato”.Gli Atti degli Apostoli, ai capitoli 6 e 7 narrano gli ultimi suoi giorni; Nel 33 o 34 ca., gli ebrei ellenistici vedendo il gran numero di convertiti, sobillarono il popolo e accusarono Stefano di “pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio”.
Gli anziani e gli scribi lo catturarono trascinandolo davanti al Sinedrio e con falsi testimoni fu accusato.
E alla domanda del Sommo Sacerdote “Le cose stanno proprio così?”, il diacono Stefano pronunziò un lungo discorso, il più lungo degli ‘Atti degli Apostoli’, in cui ripercorse la Sacra Scrittura dove si testimoniava che il Signore aveva preparato per mezzo dei patriarchi e profeti, l’avvento del Giusto, ma gli Ebrei avevano risposto sempre con durezza di cuore.
Mentre l’odio e il rancore dei presenti aumentava contro di lui, Stefano ispirato dallo Spirito, alzò gli occhi al cielo e disse: “Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo, che sta alla destra di Dio”. Fu il colmo, elevando grida altissime e turandosi gli orecchi, i presenti si scagliarono su di lui e a strattoni lo trascinarono fuori dalle mura della città e presero a lapidarlo con pietre.sstefano2

Mentre il giovane diacono protomartire crollava insanguinato sotto i colpi degli sfrenati aguzzini, pregava e diceva:

“Signore Gesù, accogli il mio spirito” … “Signore non imputare loro questo peccato”.

Dopo la morte di Stefano, la storia delle sue reliquie entrò nella leggenda; il 3 dicembre 415 un sacerdote di nome Luciano di Kefar-Gamba, ebbe in sogno l’apparizione di un venerabile vecchio in abiti liturgici, che gli svelò che lui e i suoi compagni erano dispiaciuti perché sepolti senza onore.
Il prete Luciano domandò chi fosse e il vecchio rispose di essere il dotto Gamaliele che istruì s. Paolo, i compagni erano il protomartire s. Stefano, san Nicodemo suo discepolo, e s. Abiba suo figlio. Con l’accordo del vescovo di Gerusalemme, si iniziò lo scavo con il ritrovamento delle reliquie. La notizia destò stupore nel mondo cristiano, ormai in piena affermazione, dopo la libertà di culto sancita dall’imperatore Costantino un secolo prima.


Attributo di S. Stefano sono le pietre della lapidazione, per questo è invocato contro il mal di pietra, cioè i calcoli ed è il patrono dei tagliapietre e muratori.
A SANTO STEFANO

Donaci, o Padre, di esprimere con la vita
il mistero che celebriamo nel giorno natalizio
di santo Stefano primo martire
e insegnaci ad amare anche i nostri nemici
sull’esempio di lui che morendo
pregò per i suoi persecutori.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

Messaggio di Medjugorje: 25 dicembre 2017

Messaggio di Medjugorje

Innamorati di Maria / IdM-Famiglia

Mamma Celeste IdM

25 dicembre 2017

“Cari figli! Oggi vi porto mio Figlio Gesù, affinché vi doni la Sua pace e la Sua benedizione. Figlioli, vi invito tutti a vivere e testimoniare le grazie e i doni che avete ricevuto. Non temete! Pregate affinché lo Spirito Santo vi dia la forza di essere testimoni gioiosi e uomini di pace e di speranza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

 

 

December 25th 2017

“Dear children! Today I am bringing to you my Son Jesus for Him to give you His peace and blessing. I am calling all of you, little children, to live and witness the graces and the gifts which you have received. Do not be afraid. Pray for the Holy Spirit to give you the strength to be joyful witnesses and people of peace and hope. Thank you for having responded to my call.”

 

 

Buon Natale!

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Buon Natale!
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Più di 2000 anni fa una madre attendeva la nascita del figlio che avrebbe salvato l’umanità. Un’attesa piena di speranza e di fede per il mondo intero!
Oggi la stessa Madre ci invita ad aprire i nostri cuori ad accogliere Suo figlio, il Verbo fatto Carne, per fortificarci nella speranza e nella fede.
Se il Figlio di Dio è nato nel mondo per salvarci, offrendo la propria vita, oggi desideriamo accogliere la salvezza amando il suo primo gesto d’amore: la Nascita!
Vieni Signore Gesù! Vieni Salvatore del mondo!
Nativity
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Mamma Celeste, aiutaci a preparare i nostri cuori per accogliere degnamente Gesù Bambino!
Vieni Signore Gesù, nostro Salvatore!

Natale 2017

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Staff Innamorati di Maria

 

Novena di Natale n. 9: Non separatevi dal Natale

Novena di Natale n. 9

Innamorati di Maria

Cari amici,
concludiamo la Novena in preparazione al Santo Natale seguendo le indicazioni che la stessa Regina della Pace ha fornito al Gruppo di Preghiera da Lei guidato attraverso Jelena a Medjugorje: accogliamo i preziosi consigli che ci ha fornito la stessa Madre di Dio!

mini(15/12/84) Messaggio della Regina della Pace al Gruppo di Preghiera di Medjugorje:
“Desidero che nei giorni della novena di Natale si mediti su questi temi:

9° giorno: Non separatevi dal Natale

La Madonna dice in un messaggio al gruppo di preghiera a Medjugorje:
“Cari figli! Desidero che siate come un fiore che sboccia a Natale per Gesù, un fiore che non appassirà e che non cesserà di fiorire anche quando il Natale sarà passato. ”
Vuol dire che una volta trovata in Gesù la nostra gioia, il motivo della nostra vita… passato il Natale questo meraviglioso regalo resterà fino all’eternità.
Ma per questo è necessario che il Natale sia “esperienza viva” di Gesù. Allora dobbiamo fare tutti questa “esperienza” della reale presenza di Gesù nei Sacramenti, ma anche nella nostra vita umana di ogni giorno. Una volta scoperto questo, Gesù non si separerà da noi e noi non ci separeremo dal Natale.

Impegno di oggi: Trovare il tempo per andare in Chiesa 15 minuti prima per “adorare Gesù” e sperimentare questa sua reale presenza, liberando la mente dai pensieri facendo silenzio interiore per ascoltare la sua voce nel cuore. (Se non si può fare oggi, lo si può fare negli otto giorni dopo il Natale, purchè si trovi il tempo).

Riflettiamo…

L’ importanza del Natale è racchiusa nella Sacra Famiglia, Giuseppe, Maria e Gesù. Pensiamo a questi due sposi che hanno accettato e poi ricevuto la venuta del Signore in seno alla loro neo-famiglia. Una grande responsabilità li attendeva, ma per ubbidienza e fede hanno accolto amorevolmente il Signore, divenendo così i migliori genitori in assoluto che la storia ricordi.

Ogni famiglia del mondo dovrebbe accogliere Gesù nel proprio seno, cercando in tutti i modi di poter esserne degni. Se Maria e Giuseppe hanno provato grande senso di responsabilità e gioia nel voler accogliere il Redentore così anche noi dovremmo assoggettarci a questo alto senso di accoglienza sincera e devota. L’Amore chiede Amore, Gesù vuole essere considerato ed amato, Egli scende nel mondo quasi in punta di piedi, non con fragore assordante, ma nel pieno silenzio di una notte gelida. Facciamo come il bue e l’asinello, provvediamo allora a riscaldarlo con il nostro amore e la nostra fede, se vogliamo veramente accettarlo per sempre.

La storia della Chiesa cristiana è partita dalla Nascita di Nostro Signore, Egli si è proposto nella maniera più dolce e amorevole possibile, ha scelto una Famiglia povera ma già devota e adesso, dal cielo, è il Re di ogni famiglia. Ma lo è veramente? Lo rendiamo tale? Le parole della Madonna sono inequivocabili: Non separatevi dal Natale! Significa accogliere Cristo per tutta la durata della nostra vita e non ricordarci della Sua venuta solamente il 25 Dicembre. Ricordiamoci costantemente cosa ha rappresentato per noi tutti la sua discesa dal Cielo. Il vero motivo per cui ha voluto assumere la natura umana.

Cercherò di accogliere Gesù sempre, non solamente a Natale.

Farò in modo che il mio cuore sia la sua culla e contemplerò la sua straordinaria bellezza ogni giorno.

Prenderò ad esempio la Sacra Famiglia come modello di vita.

 

Novena di Natale n. 8: Vivete in Gesù

Novena di Natale n. 8

Innamorati di Maria

Cari amici,
continuiamo la Novena in preparazione al Santo Natale seguendo le indicazioni che la stessa Regina della Pace ha fornito al Gruppo di Preghiera da Lei guidato attraverso Jelena a Medjugorje: accogliamo i preziosi consigli che ci ha fornito la stessa Madre di Dio!

(15/12/84) Messaggio della Regina della Pace al Gruppo di Preghiera di Medjugorje:
“Desidero che nei giorni della novena di Natale si mediti su questi temi:

8° giorno: Vivete in Gesù

JESUS071207_468x309Vivere in Gesù già da questa vita per goderlo in eterno…
Come Lui dice nel vangelo di Giovanni al capitolo 15:
Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. (…)
Rimanete in me e io in voi (…)
Chi rimane in me e io in lui fa molto frutto, perchè senza di me non potete far nulla (…)
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato
Sarebbe opportuno leggerlo fino alla fine, sono parole d’amore che rivelano Gesù vero Dio fatto uomo per amore delle sue creature.
La Madonna ha portato Gesù in grembo ma tutta la sua vita è stata intimamente unita a Lui: prima che nascesse, nell’infanzia, nella vita pubblica e anche sotto la croce.
Dopo la resurrezione Lei è rimasta in Gesù attraverso la Chiesa… Nella Pentecoste vediamo proprio questo.
Anche noi restiamo “in Gesù” se restiamo “nella” Chiesa attraverso i Sacramenti, il Credo, e gli insegnamenti della nostra fede.

Impegno di oggi: ripeterò ogni volta che riuscirò a ricordarlo, mentre cammino per strada, mentre faccio le faccende di casa, mentre aspetto il bus… fino alla veglia di Natale: VIENI SIGNORE GESÙ !
E aggiungerò ogni volta un mio pensiero: Vieni Signore Gesù… nella mia famiglia… nel mio lavoro… nei miei pensieri…

Riflettiamo…
Vivere in Gesu’….

Andiamo per esclusione

Certamente, non vivo in Gesu’ quando desidero cose contro i Comandamenti, o che cadono nei sette vizi capitali

Non vivo in Gesu’, se mi dimentico di Dio….. se vedo il prossimo solo con sospetto o peggio, se desidero cose non lecite, se penso che uccidere sia una scorciatoia per togliere il male dal mondo… se penso di poter dire falsa testimonianza “per un fine buono”

Non vivo in Gesu’, quando eccedo nel mangiare, e/ o nel bere

Non vivo in Gesu’, quando me ne sto nella mia comoda poltrona anziche’ andare ad una riunione di qualche tipo (associazioni in cui possiamo dire la nostra, parrocchia, eccetera)

Non vivo in Gesu’, quando guardo – anche solo per un attimo – un’altra donna, o uno spettacolo “piccante”

Non vivo in Gesu’, quando conto gli spiccioli per fare “carita’ ” – superfluo del superfluo!

Non vivo in Gesu’ quando mi arrabbio, ma soprattutto quando conservo rancore

Non vivo in Gesu’, quando guardo con invidia persone felici e “appagate” dalla loro situazione, senza magari sapere quel che gli costa…..

Soprattutto, non vivo in Gesu’, se penso di bastare a me stesso.

Vivo allora in Gesu’, se rispetto i comandamenti ed evito di cadere nei vizi capitali…senza dimenticare che la TIEPIDEZZA e’ vista molto male da Cristo !!

Vieni Signore Gesù… nella mia famiglia… nel mio lavoro… nei miei pensieri…

Meditiamo su questo passo tratto dal Vangelo:

“Chi rimane in me e io in lui fa molto frutto, perchè senza di me non potete far nulla (…)”

Solo restando nella Chiesa, attraverso i Sacramenti soprattutto ma anche collaborando ad iniziative, uscendo da un modo troppo privato di vivere il cristianesimo, solo nella propria camera – salvo le vocazioni di clausura – potremmo supporre di vivere in Gesu’…. soprattutto, ricordiamoci quelle parole “senza di me, non potete far nulla”…siamo servi “inutili”!!

 

Novena di Natale n. 7: Nasce l’uomo-Dio che vuole il mondo unito

Novena di Natale n. 7

Innamorati di Maria

Cari amici,
continuiamo la Novena in preparazione al Santo Natale seguendo le indicazioni che la stessa Regina della Pace ha fornito al Gruppo di Preghiera da Lei guidato attraverso Jelena a Medjugorje: accogliamo i preziosi consigli che ci ha fornito la stessa Madre di Dio!

(15/12/84) Messaggio della Regina della Pace al Gruppo di Preghiera di Medjugorje:
“Desidero che nei giorni della novena di Natale si mediti su questi temi:

7° giorno: Nasce l’uomo-Dio che vuole il mondo unito

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Per accogliere e comprendere il Natale dobbiamo prima comprendere Dio creatore. Sta scritto che Gesù è stato “generato prima di ogni creatura…” Quindi Dio ha generato il Suo Figlio prima di creare l’uomo.. Dio da sempre ha pensato a farsi uomo come noi, prima ancora che noi fossimo creati. Per riunire il cielo alla terra e la terra al cielo… per attirare l’uomo verso Dio, Dio si è fatto uomo…
Lui si è fatto uomo perchè noi fossimo uno in Lui infatti nella preghiera sacerdotale, prima della sua passione Gesù dice: “Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perchè tutti siano una cosa sola come Tu Padre sei in me e io in Te, siano anch’essi una cosa sola”

Impegno di oggi: leggere dal Vangelo il capitolo 17 di San Giovanni.
La preghiera di Gesù

1 Così parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo, disse: “Padre, è giunta l`ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. 2 Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. 3 Questa è la vita eterna: che conoscano te, l`unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. 4 Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l`opera che mi hai dato da fare. 5 E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse. 6 Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. 7 Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, 8 perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. 9 Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. 10 Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. 11 Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi. 12 Quand`ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. 13 Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. 14 Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 15 Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. 16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17 Consacrali nella verità. La tua parola è verità. 18 Come tu mi hai mandato nel mondo, anch`io li ho mandati nel mondo; 19 per loro io consacro me stesso, perché siano anch`essi consacrati nella verità. 20 Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; 21 perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch`essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. 22 E la gloria che tu hai dato a me, io l`ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. 23 Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell`unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me. 24 Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo. 25 Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. 26 E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l`amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro”.

Riflettiamo…

Oggi l’unità del mondo, ma anche dei cristiani, sembra minacciata ancora di più che nel passato per delle fughe ideologiche verso altri approdi solo apparentemente corrispondenti alle aspettative dell’uomo, perchè falsi e ingannatori. Quanti laici si dicono per la vita, quanti si dicono cristiani, ma poi difendono l’aborto, il divorzio, l’eutanasia, le varie sperimentazioni contro la vita, tipo quelle sugli embrioni, le unioni tra omosessuali ecc.

Il matrimonio civile e quello sacramentale soprattutto sono disattesi dai più a favore della convivenza. L’egoismo impera sovrano anche nella procreazione dei figli per cui uno, se viene, basta. Ciò che regna nel mondo è confusione e smarrimento. E siamo tutt’altro che uniti. Anzi ci allontaniamo sempre più gli uni dagli altri, anche nel professare la fede cristiana, pur dichiarando di perseguire l’ecumenismo.

La Madonna ci dice che “nasce l’uomo-Dio che vuole il mondo unito”. Unito nell’amore a Lui e al Prossimo, unito nella ricerca del bene comune e nel rifiuto del tornaconto personale o dei singoli Stati, unito nella condivisione delle risorse che il Buon Dio ha distribuito variamente nel mondo, ma perchè lo Stato che le possiede ne facesse partecipe lo Stato che ne è privo. Il nostro Dio è Padre, innamorato di tutti i Suoi figli, e, perciò, non può che volere il benessere di tutti e ha affidato a noi, alla nostra libertò di scelta, la realizzazione di detto benessere, anche se l’unità dei cuori è un Suo dono che dobbiamo implorare.

Abbiamo più che mai bisogno del Signore Gesù, per ritrovare la Verità del nostro essere e del nostro vivere. Per reincontrare la Vita che germoglia e fiorisce in Lui. Per percorrere la Via che conduce alla realizzazione piena della nostra umanità. Per diventare un cuore solo animato dal Suo amore misericordioso e vivere in Lui, affinchè Lui viva in noi. Voglia Dio donarci la virtù della preghiera e la capacità di perdono perchè possiamo essere una cosa sola in Lui, come auspica la nostra Madre Celeste.

Leggiamo e meditiamo il Salmo 8:

O Signore, nostro Dio,quanto è grande il Tuo Nome su tutta la terra:sopra i cieli si innalza la Tua magnificenza. Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la Tua potenza contro i Tuoi avversari,per ridurre al silenzio nemici e ribelli .Se guardo il Tuo cielo, opera delle Tue dita,la luna e le stelle che Tu hai fissate,che cosa è l’uomo perchè te ne ricordi e il figlio dell’uomo perchè te ne curi?Eppure l’hai fatto poco meno degli Angeli,di gloria e di onore lo hai coronato:gli hai dato potere sulle opere delle Tue mani,tutto hai posto sotto i suoi piedi;tutti i greggi e gli armenti,tutte le bestie della campagna;gli uccelli del cielo e i pesci del mare,che percorrono le vie del mare. O Signore, nostro Dio,quanto è grande il Tuo nome su tutta la terra.

Capisci, uomo, la tua grandezza? Dio ti chiama a possedere l’universo, a governare tutte le Sue creature con Lui, in unione con i fratelli tuoi, perchè tu Lo riconosca come Padre e Lo ami, come Egli ama te.

Uomo, sei figlio di Dio, sei Sua creatura, sei quel punto dell’universo in cui questo prende coscienza di sè; sei il destinatario di ogni Sua premura, della Sua tenerezza. Tu, uomo, poveraccio, pulviscolo del cosmo, sei colui che Dio Eterno ama. E ti ama al punto da sacrificare il Suo Figlio Unigenito perchè tu abbia salva l’anima dall’abisso del male in cui l’hai precipitata per la tua superbia.

E Suo Figlio sta per arrivare come bambino, per ricordarti il dono immenso che il Padre ti ha fatto, inimmaginabile, insperato anche se agognato, vero, possente, grazie a Maria, la Vergine Madre del si al Suo progetto.

 

Novena di Natale n. 6: Lasciate che l’amore sia nelle vostre parole!

Novena di Natale n. 6

Innamorati di Maria

Cari amici,
continuiamo la Novena in preparazione al Santo Natale seguendo le indicazioni che la stessa Regina della Pace ha fornito al Gruppo di Preghiera da Lei guidato attraverso Jelena a Medjugorje: accogliamo i preziosi consigli che ci ha fornito la stessa Madre di Dio!

nativity_5(15/12/84) Messaggio della Regina della Pace al Gruppo di Preghiera di Medjugorje:
“Desidero che nei giorni della novena di Natale si mediti su questi temi:
6° giorno: LASCIATE CHE L’AMORE SIA NELLE VOSTRE PAROLE!
“Amatevi come Io vi ho amato”.
L’amore che Gesù ci chiede di avere per gli altri non può essere raggiunto con i soli sforzi umani, ma è dono divino, a cui noi ci apriamo e collaboriamo. Ecco, a Natale Gesù si dona a noi, Lui che è AMORE, vuole venire in noi per insegnarci ad amare gli altri come Lui.
Gesù bussa alla porta del nostro cuore. Solo se lo accoglieremo diventeremo, un po’ alla volta, capaci di trasmettere il Suo Amore col nostro sguardo, sorriso e con le nostre parole. Solo così sapremo sanare le nostre relazioni, a volte difficili o conflittuali, con i fratelli. Vieni, Signore, e insegnaci non solo a pregare, ma anche a parlare con amore tra noi!

Impegno di oggi: Preghiamo con amore per una persona antipatica e, se la incontriamo, facciamole un sorriso e salutiamola.

Riflettiamo…

La Nostra Mamma Celeste vuole ricordarci che se vogliamo amare dobbiamo fare come ha fatto Gesù, Lui che è un Essere divino si è fatto carne per venire a salvare ognuno di noi.. E’ nato in una Capanna non riscaldata.. Lui che è il Re dei Re è venuto nella povertà più assoluta. Ciò ci fa capire quanto sia inutile la corsa all’ultimo regalo.. Quello che conta è avere la pace del Cuore.. Questa pace ci permette di ritrovarsi in famiglia gioiosi, ci fa capire quali sono le cose essenziali.

Al giorno d’oggi ci son famiglie che non si guardano più per un pezzettino di terra. Altra cosa importante è capire su cosa si confida: si confida in Gesù o nel denaro? Da ciò che crediamo dipendono anche i nostri rapporti con l’altro. Permettiamo all’altro di sbagliare oppure quando sbaglia non lo vogliamo più vedere? Siamo capaci di perdonare anche se l’altro ci ha fatto volutamente del male?

Prima di tutto è importante chiedere aiuto a Gesù affinchè ogni giorno diventiamo più simili a Lui, Lui che era innocente, aveva fatto miracoli, guarito gli infermi, risuscitato i morti, liberati gli indemoniati, è stato condannato ad una morte atroce e Lui se l’è lasciato fare… Poco prima di morire ha detto Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno.. Questo è il più grande Atto di Amore che Gesù ha fatto all’uomo per salvarlo.

Chiamiamo la persona che ci ha fatto del male, parliamo con lei ascoltando attentamente le sue parole senza pregiudizio, chiedendo perdono se non siamo stati capaci di perdonarla prima. Scopriremo con grande commozione quanto è stupendo essere perdonati e saper perdonare. Le parole “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo” assumeranno un significato più profondo.

 

Novena di Natale n. 5: Lasciate che solo Gesu’ vi dia gioia!

Novena di Natale n. 5

Innamorati di Maria

Cari amici,
continuiamo la Novena in preparazione al Santo Natale seguendo le indicazioni che la stessa Regina della Pace ha fornito al Gruppo di Preghiera da Lei guidato attraverso Jelena a Medjugorje: accogliamo i preziosi consigli che ci ha fornito la stessa Madre di Dio!

advent-madonna2b(15/12/84) Messaggio della Regina della Pace al Gruppo di Preghiera di Medjugorje:
“Desidero che nei giorni della novena di Natale si mediti su questi temi:

5° giorno: LASCIATE CHE SOLO GESU’ VI DIA GIOIA!

Questo invito di Maria è meraviglioso e utilissimo.
Ci aiuta, infatti, sia a prepararci al Natale, e sia a far sì che la presenza del Signore e la Sua gioia natalizia possa prolungarsi nella nostra vita.
Solo se la nostra gioia unica è Gesù, il nostro cuore saprà gioire nella Notte Santa cantando la “buona novella” della Nascita del Salvatore! Solo se noi crediamo che Gesù è davvero l’unica nostra gioia e speranza che può riempire la nostra anima, vivremo bene questa novena.
Chiediamoci: in chi o in che cosa ripongo la mia speranza, oltre che in Dio?
Se Gesù sarà per noi la vera sorgente della gioia, potremo gioire in ogni attimo della vita, anche doloroso, sapendo che la nostra vita è fondata sulla salda roccia del Suo Amore e sulla Sua promessa: “Avrete la Mia Gioia, che nessuno vi toglierà”.

Impegno di oggi: Rinunciare a qualcosa che ci da gioia materiale, per trovare gioia nella preghiera.

Riflettiamo…

Maria ci invita a meditare sulla vera gioia, la gioia che solo la nascita del Messia ci può dare: la salvezza della nostra anima e l’apertura delle porte del cielo.

Gesù si fa uomo per amore e ci porta la verità, ci porta la parola di Dio, ci porta la buona novella: Dio ci ama sconfinatamente, è un tenero Padre che apre le sue braccia per avvolgerci con un abbraccio d’amore infinito.

Solo la gioia che Gesù ci porta è una gioia vera ed eterna, che non passerà. Passeranno i cieli e passerà la terra ma la parola di Dio e il suo amore paterno non passeranno mai.

La nostra Amata Madre Celeste ci ammonisce dolcemente sul grande problema dei nostri tempi: il materialismo.

Ogni festa diviene una scusa per riempire le nostre case di oggetti inutili o molto spesso nocivi, tutti presi dalla corsa ai regali non ci prepariamo minimamente alla venuta del bambino di Betlemme e non vegliamo.

Ci ritroviamo per abbuffarci di cibo ma nelle nostre tavole manca il pane di Vita che solo Gesù dona a chi crede in lui.

Dimentichiamoci per un giorno almeno della corsa ai beni materiali e chiediamo in preghiera a Dio di prepararci alla sua venuta.