Archivio | ottobre 2023

Preghiera di riparazione per Halloween

Cari amici,
domani sera, 31 ottobre, molti gruppi di preghiera si riuniscono per fare veglie di preghiera per riparare i mali che verranno commessi contro il Signore e contro le anime durante la notte di Halloween.

Desideriamo invitarvi a unirvi spiritualmente offrendo le proprie preghiere durante la notte.

Innamorati di Maria

L’ESORCISTA DELLA SANTA SEDE: HALLOWEEN E’ UN OSANNA AL DIAVOLO


”Penso che la società italiana stia perdendo il senno, il senso della vita, l’uso della ragione e sia sempre più malata. Festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona. Allora non meravigliamoci se il mondo sembra andare a catafascio e se gli studi di psicologi e psichiatri pullulano di bambini insonni, vandali, agitati, e di ragazzi ossessionati e depressi, potenziali suicidi”. La condanna era dell’esorcista della Santa Sede, già presidente dell’associazione internazionale degli esorcisti, il modenese padre Gabriele Amorth.

I macabri mascheramenti, le invocazioni apparentemente innocue altro non sarebbero, per l’esorcista, che un tributo al principe di questo mondo: il diavolo. ”Mi dispiace moltissimo che l’Italia, come il resto d’Europa, si stia allontanando da Gesù il Signore e, addirittura, si metta a omaggiare satana”, dice l’ esorcista secondo il quale ”la festa di Halloween è una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco. L’astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente. Anche il peccato non è più peccato al mondo d’oggi. Ma tutto viene camuffato sotto forma di esigenza, libertà o piacere personale. L’uomo – conclude – è diventato il dio di se stesso, esattamente ciò che vuole il demonio”. E ricorda che intanto, in molte città italiane, sono state organizzate le ‘feste della luce’, una vera e propria controffensiva ai festeggiamenti delle tenebre, con canti al Signore e giochi innocenti per bambini.

L’IMITAZIONE DI CRISTO E IL DISPREZZO DI TUTTE LE VANITA’ DEL MONDO

1. “Chi segue me non cammina nelle tenebre” (Gv 8,12), dice il Signore. Sono parole di Cristo, le quali ci esortano ad imitare la sua vita e la sua condotta, se vogliamo essere veramente illuminati e liberati da ogni cecità interiore. Dunque, la nostra massima preoccupazione sia quella di meditare sulla vita di Gesù Cristo. Già l’insegnamento di Cristo è eccellente, e supera quello di tutti i santi; e chi fosse forte nello spirito vi troverebbe una manna nascosta. Ma accade che molta gente trae un ben scarso desiderio del Vangelo dall’averlo anche più volte ascoltato, perché è priva del senso di Cristo. Invece, chi vuole comprendere pienamente e gustare le parole di Cristo deve fare in modo che tutta la sua vita si modelli su Cristo.

Avere una copia del Catechismo della Chiesa Cattolica

Cari amici,
pensiamo che ci sia grande bisogno di riscoprire la bellezza della nostra fede. La festa di Halloween che viene sempre più accolta tra gli italiani, persone che fingono di essere veggenti che vengono seguite da centinaia di fedeli, sono tutti fenomeni che si possono ricollegare soprattutto a un motivo principale: noi cattolici siamo molto ignoranti in materia di fede.
Per questo motivo, ad ogni iscritto alla lista Innamorati di Maria e Innamorati di Maria-Famiglia è richiesto di avere una copia del Catechismo della Chiesa Cattolica, ma soprattutto di prendere l’abitudine di leggerne almeno una pagina al giorno.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica è un dono immenso che la Chiesa, Madre e Maestra, offre a ogni fedele:
“Un catechismo deve presentare con fedeltà ed in modo organico l’insegnamento della Sacra Scrittura, della Tradizione vivente nella Chiesa e del Magistero autentico, come pure l’eredità spirituale dei Padri, dei santi e delle sante della Chiesa, per permettere di conoscere meglio il mistero cristiano e di ravvivare la fede del popolo di Dio. Esso deve tener conto delle esplicitazioni della dottrina che nel corso dei tempi lo Spirito Santo ha suggerito alla Chiesa. E anche necessario che aiuti a illuminare con la luce della fede le situazioni nuove e i problemi che nel passato non erano ancora emersi.

Il Catechismo comprenderà quindi cose nuove e cose antiche, poiché la fede è sempre la stessa e insieme è sorgente di luci sempre nuove.”

Prego la Santissima Vergine Maria, Madre del Verbo Incarnato e Madre della Chiesa, di sostenere con la sua potente intercessione l’impegno catechistico dell’intera Chiesa ad ogni livello, in questo tempo in cui essa è chiamata ad un nuovo sforzo di evangelizzazione. Possa la luce della vera fede liberare l’umanità dall’ignoranza e dalla schiavitù del peccato per condurla alla sola libertà degna di questo nome quella della vita in Gesù Cristo sotto la guida dello Spirito Santo, quaggiù e nel Regno dei cieli, nella pienezza della beatitudine della visione di Dio faccia a faccia!

Giovanni Paolo II – Costituzione Apostolica “Fidei Depositum”

Innamorati di Maria © 1997-2021

Da oggi: Triduo a Nostra Signora del Suffragio

Triduo a Nostra Signora del Suffragio

 

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Carissimi,
vi proponiamo questo triduo di preghiere alla Santissima Vergine, per i nostri fratelli del purgatorio.
Il triduo inizia oggi 30 Ottobre e termina il 1° Novembre, vigilia del giorno dedicato ai nostri cari defunti.
Triduo a Nostra Signora del Suffragio

1. Vergine benedetta, alla quale tanto son care le Anime del Purgatorio, vi prego di offrire al divin vostro Unigenito le preghiere che per esse noi tutti gl’indirizziamo; acciocché, per vostra intercessione, ricevano il pronto e generoso suffragio.

Ave Maria.

Nostra Signora del Suffragio, pregate per noi e per le Anime purganti.

2. Pietosa Madre ed Avvocata nostra, movetevi a compassione de’ miei parenti, amici e benefattori, che dolorano nel fuoco del Purgatorio.
In vista di quel Sangue che li ha redenti, e del santo Sacrificio che per loro si offre, deh! otteneteci che sieno presto liberati dal loro angoscioso patire.

Ave Maria.

Nostra Signora del Suffragio, pregate per noi e per le Anime purganti.

3. O Maria, Consolatrice di tutti gli afflitti, consolate, vi prego, anche i nostri poveri morti. A Voi stendono le braccia, per salire all’amplesso di Dio. Aiutateli, o cara Madre, aiutateli, per modo che, sciolti dalle loro catene, vengano tosto a ringraziarvi in Cielo ed a possedere e lodare per sempre con Voi il divino Liberatore.
Ave Maria.

Nostra Signora del Suffragio, pregate per noi e per le Anime purganti.

Salva

La corazza di San Patrizio

Preghiera di San Patrizio contro incantesimi e malefici

Una potente preghiera di protezione contro i nemici del mondo fisico e spirituale

Mi alzo, in questo giorno che sorge,

Per una grande forza, per l’invocazione della Trinità,

Per la fede nella Trinità,

Per l’affermazione dell’unità

Del Creatore del Creato.

Mi alzo in questo giorno che sorge

Per la forza della nascita di Cristo nel Suo Battesimo,

Per la forza della crocifissione e della sepoltura,

Per la forza della resurrezione e dell’ascensione,

Per la forza della discesa al Giudizio Finale.

Mi alzo, in questo giorno che sorge,

Per la forza dell’amore dei Cherubini,

In obbedienza agli Angeli,

Al servizio degli Arcangeli,

Per la speranza della resurrezione e della ricompensa,

Per la preghiera dei Patriarchi,

Per le previsioni dei Profeti,

Per la predicazione degli Apostoli,

Per la fede dei Confessori,

Per l’innocenza delle Vergini sante,

Per le azioni dei Beati.

Mi alzo in questo giorno che sorge,

Per la forza del cielo:

Luce del sole,

Chiarore della luna,

Splendore del fuoco,

Velocità del lampo,

Impetuosità del vento,

Profondità dei mari,

Solidità della terra,

Solidità della roccia.

Mi alzo in questo giorno che sorge,

Per la forza di Dio che mi spinge,

Per la forza di Dio che mi protegge,

Per la saggezza di Dio che mi guida,

Per lo sguardo di Dio che vigila sul mio cammino,

Per l’orecchio di Dio che mi ascolta,

Per la parola di Dio che mi parla,

Per la mano di Dio che mi custodisce,

Per il cammino di Dio davanti a me,

per lo scudo di Dio che mi protegge,

Per l’ostia di Dio che mi salva,

Dalle trappole del demonio,

Dalle tentazioni del vizio,

Da tutti coloro che vogliono il mio male,

Lontano e vicino a me,

Agendo da soli o in gruppo.

Invoco oggi queste forze a proteggermi dal male,

Contro qualsiasi forza crudele che minacci il mio corpo e la mia anima,

Contro l’incanto dei falsi profeti,

Contro le legge oscure del paganesimo,

Contro le false leggi degli eretici,

Contro l’arte dell’idolatria,

Contro gli incantesimi di streghe e maghi,

Contro saperi che corrompono il corpo e l’anima.

Cristo mi custodisca oggi,

Contro il veleno, contro il fuoco,

Contro l’affogamento, contro le ferite,

perché io possa ricevere e godere la ricompensa.

Cristo con me, Cristo davanti a me, Cristo dietro di me,

Cristo in me, Cristo sotto di me, Cristo sopra di me,

Cristo alla mia destra, Cristo alla mia sinistra,

Cristo quando mi stendo,

Cristo quando mi siedo,

Cristo quando mi alzo,

Cristo nel cuore di tutti coloro che pensano a me,

Cristo sulla bocca di tutti coloro che parlano di me,

Cristo in tutti gli occhi che mi guardano,

Cristo in tutti gli orecchi che mi ascoltano.

Mi alzo, in questo giorno che sorge,

Per una grande forza, per l’invocazione della Trinità,

Per la fede nella Trinità,

Per l’affermazione dell’unità

Del Creatore del Creato.


[Da Aleteia.org – Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

Rosario da Lourdes

Cari amici

Desideriamo invitarvi a unirvi spiritualmente con noi al Rosario da Lourdes che ogni sera alle 18:00 (da lunedì a domenica) viene trasmesso in diretta sul canale televisivo della CEI, TV2000 (Canale 28 del digitale terrestre).

Noi della moderazione, e anche diversi amici di IdM, seguiamo questo Rosario dal mese di ottobre del 2012 e desideriamo sottolineare quanta ricchezza ci abbia donato. Pregare con gli ammalati che si presentano alla grotta di Lourders nelle loro condizioni fisiche disagiate anche sotto la pioggia è commuovente e la Mamma Celeste è lì per accogliere la supplica e l’offerta di ognuno.

Uniamoci spiritualmente ogni giorno alle 18:00 a recitare il Rosario per offrire anche noi i nostri cuori alla nostra amata Mamma del Cielo!

Il Rosario è trasmesso in diretta anche sul canale YouTube del Santuario di Lourdes alle 18:00:
E per chi desidera recitare il Rosario con le dirette registrate trovate qui la lista dei video caricati nel canale:
E’ una meravigliosa esperienza di preghiera per creare non solo l’unione spirituale tra di noi Innamorati di Maria, ma anche con tutti gli ammalati presenti alla grotta di Lourdes.
Il mese di ottobre è ormai alla fine. Perché non iniziare una nuova devozione come la recita del Rosario quotidiano per affidarci completamente alla nostra Mamma Celeste?


Moderazione IdM

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28 Ottobre: Santi Simone e Giuda Apostoli

Santi Simone e Giuda Apostoli

 

Santi Simone e Giuda Apostoli

Il 28 di ottobre la Chiesa commemora la festa liturgica degli Apostoli:

San SIMONE
Simone, da Luca soprannominato Zelota (Lc 6, 15; At 1, 13), forse perché aveva militato nel gruppo antiromano degli Zeloti, da Matteo e Marco è chiamato Cananeo (Mt 10, 4; Mc 3, 18).
San GIUDA
Giuda è detto Taddeo (Mt 10, 3; Mc 3, 18) o Giuda di Giacomo (Lc 16, 16; At 1, 13). Nell’ultima cena rivolse a Gesù la domanda: «Signore come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». Gesù gli rispose che l’autentica manifestazione di Dio è riservata a chi lo ama e osserva la sua parola (Gv 14, 22-24). Una lettera del Nuovo Testamento porta il suo nome. La loro festa il 28 ottobre è ricordata dal calendario geronimiano (sec. VI). In questo stesso giorno si celebra a Roma fin dal sec. IX.
San Simone

Nonostante sia il più sconosciuto degli Apostoli, nella cui lista è solo nominato all’undicesimo posto, numerosissime opere d’arte lo raffigurano, sparse in tutta Italia ed in Europa, a testimonianza di un culto molto diffuso nella cristianità.
Stranamente a differenza degli altri apostoli, le notizie che ci sono pervenute sulle sue origini, sulla sua presenza in seno al collegio apostolico, sulla sua attività evangelizzatrice, sulla sua morte, sono tutte incerte e sempre state controverse negli studi dei vari esperti lungo tutti i secoli. Quindi siamo obbligati a considerare le varie ipotesi, mancando la certezza per una sola.
Gesù scelse i suoi apostoli guardando solo al cuore degli uomini e li volle appartenenti alle varie correnti del giudaismo di allora, dai farisei ai discepoli di s. Giovanni Battista, dagli zeloti a personaggi appartenenti alla gente comune, come pure un pubblicano.
Gli evangelisti Matteo e Marco danno a Simone – per distinguerlo da Simon Pietro – il soprannome di “Zelota” o “Cananeo”, forse l’appellativo può indicare la sua appartenenza al partito degli Zeloti, i ‘conservatori’ delle tradizioni ebraiche e fautori della libertà dallo straniero anche con le armi, oppure dalla città d’origine cioè Cana di Galilea.
Molti identificano Simone con l’omonimo cugino di Gesù, più noto come Simone fratello dell’apostolo Giacomo il Minore, al quale sarebbe succeduto come vescovo di Gerusalemme dal 62 al 107, anno in cui subì il martirio sotto Traiano (53-117) a Pella, dove si era rifugiato con la sua comunità, per sfuggire alla seconda guerra giudaica. I Bizantini lo identificano con Natanaele di Cana e con il direttore di mensa alle nozze di Cana; i Latini e gli Armeni lo fanno operare e morire in Armenia. S. Fortunato vescovo di Poitiers, dice che Simone insieme a s. Giuda Taddeo apostolo, furono sepolti in Persia, dove secondo le storie apocrife degli Apostoli, sarebbero stati martirizzati a Suanir.
Un monaco del IX secolo affermava che una tomba di S. Simone esisteva a Nicopsis (Caucaso) dove era anche una chiesa a lui dedicata, fondata dai Greci nel secolo VII. Altri ancora affermano che Simone visitò l’Egitto e insieme a s. Giuda Taddeo, la Mesopotamia, dove entrambi subirono il martirio, segati in due parti, da qui il loro patrocinio su quanti lavorano al taglio della legna, del marmo e della pietra in genere. Ma al di là di tutte le incertezze, Simone lo ‘Zelota’ o il ‘Cananeo’, è senz’altro un Apostolo di Cristo e come tutti i discepoli del Signore, prese il suo bastone e percorse a piedi regioni vicine e lontane, per portare la luce della Verità e propagare la nuova religione fra i pagani. Simone comunque è sempre rappresentato con gli altri Apostoli, nell’iconografia di Cristo e della Vergine, quindi nelle raffigurazioni del Cenacolo e negli altri momenti comuni degli Apostoli, la Pentecoste e la ‘Dormitio Verginis’.
Nella ‘Leggenda Aurea’ e nel Martirologio Romano egli è accomunato all’altro apostolo S. Giuda Taddeo, con il quale si ritiene predicò il Vangelo in Egitto e Mesopotamia e subendo insieme il martirio secondo alcuni scrittori. La loro festa ricorre il 28 ottobre, a Venezia è a loro dedicata la chiesa di “S. Simone Piccolo”.

San Giuda

San Giuda non va confuso con l’omonimo Apostolo traditore, Giuda Iscariota, il “figlio della perdizione”. Quello di oggi è Giuda fratello di Giacomo, detto Taddeo, cioè “dal petto largo”, che vuol dire poi “magnanimo”. Il nome di Giuda, prima che l’infelice traditore lo rendesse odioso, era uno dei più belli nella storia ebrea. Era stato portato da uno dei figli di Giacobbe, o Israele, e a Giuda si intitolò una delle dodici Tribù, quella dalla quale sarebbe fiorito, in Betlemme, terra di Giuda, il virgulto del Messia. Giuda Maccabeo, eroe della rivolta giudaica contro Antioco IV, e Giuda detto il Santo, maestro per eccellenza, avevano reso onore a quel nome, come gli rese onore l’Apostolo San Giuda, detto Taddeo, che possiamo immaginare alla mensa dei Redentore, proprio accanto al suo omonimo Giuda Iscariota. Egli domanda a Gesù: “Signore, che cosa è avvenuto, che tu debba manifestarti a noi e non al mondo?“. E Gesù gli risponde: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio l’amerà e verremo a lui, e faremo una cosa sola“. E’ la lezione dell’amore mistico, che Giuda Taddeo provoca con la sua domanda. L’amore di Dio unisce, mentre l’amore di se stessi divide. Per questo, San Giuda scrisse una breve lettera, nella quale rimprovera i fomentatori di discordie, che chiama “nuvole senza acqua, portate qua e là dai venti; alberi d’autunno, senza frutto, onde furiose del mare, che spumano le proprie turpitudini. astri erranti, ai quali sono serbate in eterno le tenebre più profonde“. “Costoro – egli dice – sono mormoratori queruli che vivono secondo i loro appetiti, e la loro bocca parla di cose superbe, e se lodano qualcuno, lo fanno per fini interessati “. La breve lettera di Giuda, che fu giudicata ” piena della forza e della grazia dei cielo “, ci fa intravedere la figura di San Giuda come maestro fermo e sapiente, che esercitò con zelo e con amore quella missione affidata da Gesù ai suoi Apostoli, prima di lasciare la terra per il cielo. Infatti, dopo l’Ascensione, anche Giuda Taddeo andò a portare nel mondo la Buona Novella. Secondo qualcuno, egli avrebbe evangelizzato la Mesopotamia; secondo altri la Libia. Si crede che morisse anch’egli Martire, e il suo corpo sarebbe stato sepolto in Persia.

Preghiera
(da recitarsi ogni giorno davanti all’immagine del Santo)

san giuda

Eccoci, dinanzi a Te, glorioso Apostolo S. Giuda per offrirti l’omaggio della nostra devozione e del nostro amore.
Tu fai amorosamente sentire a quanti t’invocano il tuo potente aiuto e patrocinio, e come non sia vana la fiducia riposta nella bontà del tuo cuore. Appunto per questo noi Ti offriamo l’omaggio della nostra devozione, memori dei favori già ricevuti e pieni di gratitudine per l’assistenza concessa. Ma nello stesso tempo ci sentiamo spinti a supplicarti che non cessi mai il tuo aiuto e protezione.
Tu, che oltre da particolarissimo amore, fosti legato da vincoli di parentela al Redentore Divino Gesù, fonte di ogni bene, ottienici le grazie a noi necessarie per condurre una vita santa, ed impetraci anche quelle benedizioni che siano segno della divina compiacenza.
Deh! che Iddio benedica, per tua intercessione o caro Santo Apostolo i fedeli che Ti onorano e promuovono il tuo culto, quanti spinti dal tuo esempio lavorano per la gloria ed il bene delle anime; deh, che quanti Ti pregano, e tra questi anch’io – sentano in cuore di essere esauditi: e la grazia divina scenda a corroborare la debolezza di tutti, affinché amando e servendo l’infinita maestà e bontà divina ci sia concessa la corona ed il gaudio dei servi fedeli. Così sia.
Un Pater, Ave, Gloria.

Preghiera
(per ottenere qualche grazia)

O glorioso Apostolo S. Giuda Taddeo, vero parente di Gesù e Maria secondo la carne, ricorro a Voi, che siete ben conscio della vostra grande dignità e potenza sul Cuore Divino di Gesù. Per mezzo di questo Cuore Divino io lodo e benedico Iddio per tutte le grazie di cui vi ha ricolmato.
Umilmente prostrato davanti a Voi vi supplico con tutto il fervore del mio spirito di rivolgere su di me il vostro sguardo pietoso.
Oh! Accogliete le mie povere preghiere e non permettete che la fiducia riposta in Voi rimanga delusa.
A Voi il Signore ha concesso il privilegio di aiutare l’umanità nei casi più disperati.
Oh! Venite adunque in mio soccorso, perché io possa esaltare le misericordie di Dio.
Vi prometto di esservi riconoscente per tutta la mia vita e di essere sempre un vostro devoto, finché verrò, come spero, a ringraziarvi per tutta l’eternità lassù nel cielo.
Amen.

22 ottobre: San Giovanni Paolo II

San Giovanni Paolo II

Innamorati di Maria


Ioannes Paulus PP. II
Karol Wojtyla
16.X.1978 – 2.IV.2005


Sua Santità Giovanni Paolo II
Breve Biografia

Karol Józef Wojtyla, divenuto Giovanni Paolo II con la sua elezione alla Sede Apostolica il 16 ottobre 1978, nacque a Wadowice, città a 50 km da Kraków (Polonia), il 18 maggio 1920. Era l´ultimo dei tre figli di Karol Wojtyla e di Emilia Kaczorowska, che morì nel 1929. Suo fratello maggiore Edmund, medico, morì nel 1932 e suo padre, sottufficiale dell´esercito, nel 1941. La sorella, Olga, era morta prima che lui nascesse.

Fu battezzato il 20 giugno 1920 nella Chiesa parrocchiale di Wadowice dal sacerdote Franciszek Zak; a 9 anni ricevette la Prima Comunione e a 18 anni il sacramento della Cresima. Terminati gli studi nella scuola superiore Marcin Wadowita di Wadowice, nel 1938 si iscrisse all´Università Jagellónica di Cracovia.

Quando le forze di occupazione naziste chiusero l´Università nel 1939, il giovane Karol lavorò (1940-1944) in una cava ed, in seguito, nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania.

A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall´Arcivescovo di Cracovia, il Cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del “Teatro Rapsodico”, anch´esso clandestino.

Dopo la guerra, continuò i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia, nuovamente aperto, e nella Facoltà di Teologia dell´Università Jagellónica, fino alla sua ordinazione sacerdotale avvenuta a Cracovia il 1ÌŠnovembre 1946, per le mani dell´Arcivescovo Sapieha.

Successivamente fu inviato a Roma, dove , sotto la guida del domenicano francese P. Garrigou-Lagrange, conseguì nel 1948 il dottorato in teologia, con una tesi sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce (Doctrina de fide apud Sanctum Ioannem a Cruce). In quel periodo, durante le sue vacanze, esercitò il ministero pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda.

Nel 1948 ritornò in Polonia e fu coadiutore dapprima nella parrocchia di Niegowi´c, vicino a Cracovia, e poi in quella di San Floriano, in città. Fu cappellano degli universitari fino al 1951, quando riprese i suoi studi filosofici e teologici. Nel 1953 presentò all´Università cattolica di Lublino la tesi: “Valutazione della possibilità di fondare un’etica cristiana a partire dal sistema etico di Max Scheler”. Più tardi, divenne professore di Teologia Morale ed Etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino.

Il 4 luglio 1958, il Papa Pio XII lo nominò Vescovo titolare di Ombi e Ausiliare di Cracovia. Ricevette l´ordinazione episcopale il 28 settembre 1958 nella cattedrale del Wawel (Cracovia), dalle mani dell´Arcivescovo Eugeniusz Baziak.

Il 13 gennaio 1964 fu nominato Arcivescovo di Cracovia da Papa Paolo VI, che lo creò e pubblicò Cardinale nel Concistoro del 26 giugno 1967, del Titolo di S. Cesareo in Palatio, Diaconia elevata pro illa vice a Titolo Presbiterale.

Partecipò al Concilio Vaticano II (1962-1965) con un contributo importante nell´elaborazione della costituzione Gaudium et spes. Il Cardinale Wojtyla prese parte anche alle 5 assemblee del Sinodo dei Vescovi anteriori al suo Pontificato.

I Cardinali, riuniti in Conclave, lo elessero Papa il 16 ottobre 1978. Prese il nome di Giovanni Paolo II e il 22 ottobre iniziò solennemente il ministero Petrino, quale 263° successore dell´Apostolo. Il suo pontificato è stato uno dei più lunghi della storia della Chiesa ed è durato quasi 27 anni.

Giovanni Paolo II ha esercitato il suo ministero con instancabile spirito missionario, dedicando tutte le sue energie sospinto dalla sollecitudine pastorale per tutte le Chiese e dalla carità aperta all´umanità intera. I suoi viaggi apostolici nel mondo sono stati 104. In Italia ha compiuto 146 visite pastorali. Come Vescovo di Roma, ha visitato 317 parrocchie (su un totale di 333).

Più di ogni Predecessore ha incontrato il Popolo di Dio e i Responsabili delle Nazioni: alle Udienze Generali del mercoledì (1166 nel corso del Pontificato) hanno partecipato più di 17 milioni e 600 mila pellegrini, senza contare tutte le altre udienze speciali e le cerimonie religiose [più di 8 milioni di pellegrini solo nel corso del Grande Giubileo dell´anno 2000], nonché i milioni di fedeli incontrati nel corso delle visite pastorali in Italia e nel mondo. Numerose anche le personalità governative ricevute in udienza: basti ricordare le 38 visite ufficiali e le altre 738 udienze o incontri con Capi di Stato, come pure le 246 udienze e incontri con Primi Ministri.

Il suo amore per i giovani lo ha spinto ad iniziare, nel 1985, le Giornate Mondiali della Gioventù. Le 19 edizioni della GMG che si sono tenute nel corso del suo Pontificato hanno visto riuniti milioni di giovani in varie parti del mondo. Allo stesso modo la sua attenzione per la famiglia si è espressa con gli Incontri mondiali delle Famiglie da lui iniziati a partire dal 1994.

Giovanni Paolo II ha promosso con successo il dialogo con gli ebrei e con i rappresentati delle altre religioni, convocandoli in diversi Incontri di Preghiera per la Pace, specialmente in Assisi.

Sotto la sua guida la Chiesa si è avvicinata al terzo millennio e ha celebrato il Grande Giubileo del 2000, secondo le linee indicate con la Lettera apostolica Tertio millennio adveniente. Essa poi si è affacciata al nuovo evo, ricevendone indicazioni nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte, nella quale si mostrava ai fedeli il cammino del tempo futuro.

Con l´Anno della Redenzione, l´Anno Mariano e l´Anno dell´Eucaristia, Giovanni Paolo II ha promosso il rinnovamento spirituale della Chiesa.

Ha dato un impulso straordinario alle canonizzazioni e beatificazioni, per mostrare innumerevoli esempi della santità di oggi, che fossero di incitamento agli uomini del nostro tempo: ha celebrato 147 cerimonie di beatificazione – nelle quali ha proclamato 1338 beati – e 51 canonizzazioni, per un totale di 482 santi. Ha proclamato Dottore della Chiesa santa Teresa di Gesù Bambino.

Ha notevolmente allargato il Collegio dei Cardinali, creandone 231 in 9 Concistori (più 1 in pectore, che però non è stato pubblicato prima della sua morte). Ha convocato anche 6 riunioni plenarie del Collegio Cardinalizio.

Ha presieduto 15 assemblee del Sinodo dei Vescovi: 6 generali ordinarie (1980, 1983, 1987, 1990; 1994 e 2001), 1 assemblea generale straordinaria (1985) e 8 assemblee speciali (1980, 1991, 1994, 1995, 1997, 1998 [2] e 1999).

Tra i suoi documenti principali si annoverano 14 Lettere encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni apostoliche e 45 Lettere apostoliche.

Ha promulgato il Catechismo della Chiesa cattolica, alla luce della Tradizione, autorevolmente interpretata dal Concilio Vaticano II. Ha riformato i Codici di diritto Canonico Occidentale e Orientale, ha creato nuove Istituzioni e riordinato la Curia Romana.

A Papa Giovanni Paolo II, come privato Dottore, si ascrivono anche 5 libri: “Varcare la soglia della speranza” (ottobre 1994); “Dono e mistero: nel cinquantesimo anniversario del mio sacerdozio” (novembre 1996); “Trittico romano”, meditazioni in forma di poesia (marzo 2003); “Alzatevi, andiamo!” (maggio 2004) e “Memoria e Identità” (febbraio 2005).

Giovanni Paolo II è morto in Vaticano il 2 aprile 2005, alle ore 21.37, mentre volgeva al termine il sabato e si era già entrati nel giorno del Signore, Ottava di Pasqua e Domenica della Divina Misericordia.

Da quella sera e fino all´8 aprile, quando hanno avuto luogo le Esequie del defunto Pontefice, più di tre milioni di pellegrini sono confluiti a Roma per rendere omaggio alla salma del Papa, attendendo in fila anche fino a 24 ore per poter accedere alla Basilica di San Pietro.

Il 28 aprile successivo, il Santo Padre Benedetto XVI ha concesso la dispensa dal tempo di cinque anni di attesa dopo la morte, per l´inizio della Causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II. La Causa è stata aperta ufficialmente il 28 giugno 2005 dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la diocesi di Roma. Il 1° maggio 2011 il Venerabile Papa Giovanni Paolo II viene poclamato Beato da Benedetto XVI e il 27 aprile 2014 proclamato Santo da Francesco.

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Preghiera per implorare Grazie per intercessione
di San Giovanni Paolo II

O Trinità Santa,

ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa il Papa Giovanni Paolo II

e per aver fatto risplendere in lui la tenerezza della tua paternità,

la gloria della Croce di Cristo e lo splendore dello Spirito d’amore.

Egli, confidando totalmente nella tua infinita misericordia

e nella materna intercessione di Maria

ci ha dato un’immagine viva di Gesù Buon Pastore,

e ci ha indicato la santità come misura alta della vita cristiana ordinaria

quale strada per raggiungere la comunione eterna con te.

Concedici, per sua intercessione, secondo la tua volontà,

la grazia che imploriamo.

Amen.

con approvazione ecclesiastica

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BEATA VERGINE MARIA DELLA PROVVIDENZA

BEATA VERGINE MARIA DELLA PROVVIDENZA

terzo sabato di Ottobre (celebrazione mobile)

provvidenza

La devozione alla Madonna della divina Provvidenza risale al 1732, quando il popolo romano cominciò a venerarne la bella effigie nella chiesa di San Carlo ai Catinari. Nel 1744 Benedetto XIV (+ 1758) concesse alla Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo (Barnabiti) una messa della beata Vergine Maria, “madre della divina Provvidenza” e l’istituzione di una confraternita. Da allora, numerosi pontefici, da Pio VII a Giovanni Paolo II, hanno voluto recare personalmente alla Madonna della Provvidenza l’omaggio della loro pietà. È noto poi che numerosi Santi e Beati hanno messo sotto la sua protezione molte opere di beneficenza.

Patronato: Macchia di Giarre e Zafferana Etnea (Catania); Corpo di Commissariato dell’Eserc

Etimologia: Provvidenza = assistenza benevola di Dio a favore delle creature; Maria = amata

Sotto questo titolo si onora la missione che Dio, la cui provvidenza tutto dispone secondo un disegno di amore, affidò alla beata Vergine affinché fosse: – benignissima Madre di Cristo; per la provvidenza divina che si è dispiegata nell’economia della salvezza, la beata Vergine Maria ha generato il Salvatore del mondo; – provvida madre degli uomini, che Cristo Gesù le ha affidato dalla croce; – dispensatrice di grazia; colei che a Cana di Galilea pregò il Figlio in favore degli sposi, ora, assisa alla destra del Figlio, veglia sulla Chiesa che lotta, che soffre, che spera. La beata Vergine è chiamata “madre della divina Provvidenza”, perché da Dio ci è stata data come premurosa madre, che ci procura con la sua intercessione i beni del cielo. Come Dio non può dimenticarsi del suo popolo e che proprio come una madre lo consola, così la Madonna ha compassione di noi, intercede per noi, ci ricolma di consolazione.
I fedeli sorretti dal patrocinio di una Madre così sublime, trovano grazia e sono aiutati al momento opportuno e cercando, secondo il comando del Signore, anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia, sperimentano in ogni circostanza della vita la provvidenza del Padre.

Il 31 maggio 1986, con Decreto dell’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, confermato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in data 19 luglio 1989, la Beata Vergine Maria della Divina Provvidenza è stata dichiarata Patrona presso Dio del Corpo di Commissariato dell’Esercito Italiano.

Fonte: Parrocchia Macchia di Giarre (CT)

PREGHIAMO:

Maria,
Vergine Immacolata e Madre della Divina Provvidenza,
mantieni la mia anima con la pienezza della tua grazia.
Governa la mia vita
e dirigila sulla via della virtù,
fa’ che io possa compiere la volontà divina.
Ottieni per me
il perdono e la remissione di tutti i miei peccati.
Sii il mio rifugio, la mia protezione, la mia difesa, e la mia guida
nel mio pellegrinaggio attraverso il mondo.
Confortami in mezzo alle prove.
Conducimi sicuro attraverso ogni pericolo.
Dammi la tua protezione sicura nelle tempeste dell’afflizione.

Maria,
Rinnova il mio cuore spiritualmente,
così che possa diventare un luogo sacro di abitazione
per il tuodivin Figlio Gesù.
Tieni lontano da me ogni genere di peccato,
negligenza, imprudenza, la codardia e il rispetto umano.
Tu sei la Madre della Provvidenza
e la Vergine del perdono.
Siete la mia speranza sulla terra.
Fa’ che io possa avere te come mia madre
nella gloria del cielo.

BEATA VERGINE MARIA DELLA PROVVIDENZA

BEATA VERGINE MARIA DELLA PROVVIDENZA

terzo sabato di Ottobre (celebrazione mobile)

provvidenza

La devozione alla Madonna della divina Provvidenza risale al 1732, quando il popolo romano cominciò a venerarne la bella effigie nella chiesa di San Carlo ai Catinari. Nel 1744 Benedetto XIV (+ 1758) concesse alla Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo (Barnabiti) una messa della beata Vergine Maria, “madre della divina Provvidenza” e l’istituzione di una confraternita. Da allora, numerosi pontefici, da Pio VII a Giovanni Paolo II, hanno voluto recare personalmente alla Madonna della Provvidenza l’omaggio della loro pietà. È noto poi che numerosi Santi e Beati hanno messo sotto la sua protezione molte opere di beneficenza.

Patronato: Macchia di Giarre e Zafferana Etnea (Catania); Corpo di Commissariato dell’Eserc

Etimologia: Provvidenza = assistenza benevola di Dio a favore delle creature; Maria = amata

Sotto questo titolo si onora la missione che Dio, la cui provvidenza tutto dispone secondo un disegno di amore, affidò alla beata Vergine affinché fosse: – benignissima Madre di Cristo; per la provvidenza divina che si è dispiegata nell’economia della salvezza, la beata Vergine Maria ha generato il Salvatore del mondo; – provvida madre degli uomini, che Cristo Gesù le ha affidato dalla croce; – dispensatrice di grazia; colei che a Cana di Galilea pregò il Figlio in favore degli sposi, ora, assisa alla destra del Figlio, veglia sulla Chiesa che lotta, che soffre, che spera. La beata Vergine è chiamata “madre della divina Provvidenza”, perché da Dio ci è stata data come premurosa madre, che ci procura con la sua intercessione i beni del cielo. Come Dio non può dimenticarsi del suo popolo e che proprio come una madre lo consola, così la Madonna ha compassione di noi, intercede per noi, ci ricolma di consolazione.
I fedeli sorretti dal patrocinio di una Madre così sublime, trovano grazia e sono aiutati al momento opportuno e cercando, secondo il comando del Signore, anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia, sperimentano in ogni circostanza della vita la provvidenza del Padre.

Il 31 maggio 1986, con Decreto dell’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, confermato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in data 19 luglio 1989, la Beata Vergine Maria della Divina Provvidenza è stata dichiarata Patrona presso Dio del Corpo di Commissariato dell’Esercito Italiano.

Fonte: Parrocchia Macchia di Giarre (CT)

PREGHIAMO:

Maria,
Vergine Immacolata e Madre della Divina Provvidenza,
mantieni la mia anima con la pienezza della tua grazia.
Governa la mia vita
e dirigila sulla via della virtù,
fa’ che io possa compiere la volontà divina.
Ottieni per me
il perdono e la remissione di tutti i miei peccati.
Sii il mio rifugio, la mia protezione, la mia difesa, e la mia guida
nel mio pellegrinaggio attraverso il mondo.
Confortami in mezzo alle prove.
Conducimi sicuro attraverso ogni pericolo.
Dammi la tua protezione sicura nelle tempeste dell’afflizione.

Maria,
Rinnova il mio cuore spiritualmente,
così che possa diventare un luogo sacro di abitazione
per il tuodivin Figlio Gesù.
Tieni lontano da me ogni genere di peccato,
negligenza, imprudenza, la codardia e il rispetto umano.
Tu sei la Madre della Provvidenza
e la Vergine del perdono.
Siete la mia speranza sulla terra.
Fa’ che io possa avere te come mia madre
nella gloria del cielo.

18 ottobre: San Luca Evangelista

San Luca Evangelista

 

San Luca, Evangelista, secondo la tradizione nacque ad Antiochia da famiglia pagana e medico di professione e si convertì alla fede in Cristo. Divenuto compagno di san Paolo Apostolo, sistemò con cura nel Vangelo tutte le opere e gli insegnamenti di Gesù, divenendo scriba della mansuetudine di Cristo, e narrò negli Atti degli Apostoli gli inizi della vita della Chiesa fino al primo soggiorno di Paolo a Roma.(Martirologio Romano)
La benignità del Salvatore.

San Paolo, nell’epistola a Tito, ricorda per due volte che è “apparsa sulla terra la benignità e l’umanità di Dio Salvatore”. Ripetè spesso queste parole al discepolo prediletto, san Luca, nelle conversazioni, nei viaggi, nella loro lunga intimità.
Se è difficile stabilire differenze e anche soltanto fare confronti tra i Santi e più ancora fra gli Evangelisti, si può notare che il Vangelo di san Luca ci presenta prima di tutto un Salvatore buono e misericordioso. San Luca era uomo di talento, conosceva in modo mirabile il greco, descriveva e dipingeva con garbo scene e paesaggi e aveva un’anima squisita per bontà e dolcezza che dava al talento un’attrattiva straordinaria.
Il medico.

San Luca aveva fatto studi di medicina e san Paolo lo chiama “medico carissimo”. Nelle narrazioni di guarigioni operate da Gesù rivela la sua qualità di medico sa dissimulare a perfezione quando qualcosa non giova alla buona fama dei medici, come nel caso dell’emorroissa, mentre gli altri evangelisti indugiano sulla incapacità della scienza umana quasi con compiacenza.

Il ritrattista.

L’abilità di narratore e di pittore gli ha fatto attribuire il ritratto della Vergine Maria, ma il ritratto più bello della Madre del Salvatore ce lo dà nel Vangelo e negli Atti e si pensa che egli abbia conosciuti i dettagli sull’infanzia del Signore da Maria stessa o dai suoi confidenti immediati.
Fu pittore eccellente del salvatore Gesù. Nel suo racconto, evitò qualsiasi anche apparente severità per le persone, notò pure appena di passaggio le crudeltà delle quali il Salvatore fu vittima durante la Passione. Si fermò con compiacenza a descrivere a lungo i primi tempi della vita di Gesù, presentandolo sempre con la Madre e parlando spesso della sua preghiera, della sua misericordia per i peccatori, della sua pazienza verso i nemici. Ci ha dato i racconti della donna peccatrice, del buon Samaritano, del figlio prodigo, del buon ladrone, dei discepoli di Emmaus e in tutta la narrazione appare preoccupato ispirarci confidenza nella “benignità e umanità del nostra Salvatore” venuto per salvare “tutti gli uomini”. Egli vuole persuaderci che tutte le miserie umane, fisiche e morali, possono essere guarite dal Salvatore del quale l’Apostolo, i primi discepoli e la Vergine stessa gli hanno parlato; vuole che intendiamo come rivolte a noi le parole di tenerezza di Gesù: “Dico a voi, che siete miei amici… Non temete, piccolo gregge… ” e, leggendo si comprende che lo sguardo di Gesù durante la Passione non si ferma solo su Pietro, ma sopra ciascuno di noi.
La mortificazione della croce.
Ci attira al Maestro, ma non esita a dirci che per seguirlo ed essere degni di Lui, bisogna prendere la croce, rinunciare totalmente a se stessi, abbandonare le proprie cose. Siccome questo non si fa senza sacrificio, egli ce lo dice con dolcezza, imitando la melodia gregoriana del Communio del Comune dei martiri, che si fa carezzevole, seducente, per portarci a prendere con Gesù la croce ogni giorno.Egli pure prese la sua croce e la Chiesa nell’Orazione della Messa lo loda “per aver portato sempre nel suo corpo la mortificazione della croce, per la gloria di Dio”. Se la Chiesa usa il colore rosso dei martiri, per onorare colui che fra gli Apostoli e gli Evangelisti solo non versò il sangue per Cristo, bisogna che la sua mortificazione sia stata ben meritoria. Fu essa il suo martirio, martirio non di qualche giorno o di qualche ora, ma di tutta la vita, ignoto ai contemporanei, ma noto alla Chiesa che, guidata dallo Spirito Santo lo glorifica oggi nella Liturgia.
L’insegnamento.

Per noi c’è un insegnamento. Come san Luca, possiamo e dobbiamo essere martiri. Col battesimo ci siamo impegnati a preferire la morte al peccato mortale e avviene che noi dobbiamo scegliere tra la morte e il peccato. Bisogna allora scegliere senza esitazione, certi della ricompensa che seguirà alla scelta.D’ordinario non possiamo scegliere tra morte e peccato, e la coscienza ci impone soltanto di rinunciare al nostro egoismo e ce lo impone tutti i giorni e, siccome tutti i giorni lo sforzo si rinnova, noi qualche volta cediamo, rinunciando all’amicizia o per lo meno all’intimità divina, conservando nel cuore un poco di amor proprio. Se vi rinunciassimo, ci assicureremmo la gloria che riceve san Luca nella sua eternità beata. La sua intercessione e il suo esempio possano aiutarci a camminare sulle sue orme e su quelle del salvatore e della Madre sua dei quali il Vangelo ci presenta una così seducente figura.
VITA.
Luca nacque ad Antiochia da famiglia pagana e si convertì verso l’anno 40. A Troade san Paolo lo prese per compagno nel secondo viaggio a Filippi, nel 49. Più tardi Luca si unisce definitivamente all’Apostolo. Dopo la morte di san Paolo, Luca lascia Roma e da allora si perdono le sue tracce.Luca è tutto bontà e dolcezza e sfrutta il suo talento letterario, scrivendo il suo Vangelo verso il 60 con lo scopo di attirare i gentili verso la bellezza e la misericordia del Signore. Più tardi scrive gli Atti degli Apostoli. Muore, senza versare il sangue per Cristo, ma la Chiesa l’onora come martire, per la mortificazione e le sofferenze sopportate in vita per la causa del Vangelo.
La mortificazione della croce.

Sii benedetto, o Evangelista dei gentili, per aver posto fine alla lunga notte, che ci teneva prigionieri e soffocava i nostri cuori.. Confidente nella Madre di Dio, l’anima tua risente del profumo verginale di queste relazioni e lo riverbera negli scritti e in tutta la vita. Nell’opera grandiosa in cui l’Apostolo delle genti, troppo spesso abbandonato e tradito, ti trovò ugualmente fedele nel momento del naufragio (At 27) e della prigionia (2Tm 4,11) come nei giorni migliori furono tua parte la tenerezza discreta e la silenziosa devozione. Perciò a buon diritto la Chiesa applica a te le parole che Paolo diceva di se stesso: sempre siamo tribolati, esitanti, perseguitati, abbattuti, portando nel nostro corpo la morte di Gesù, questa morte che manifesta senza fine la vita del Signore nella nostra carne mortale (2Cor 4,8-11). Il figlio dell’uomo, che la tua penna ispirata ci fece amare nel suo Vangelo, tu lo riproduci nella sua santità in te stesso.
Il pittore.

Custodisci in noi il frutto dei tuoi molteplici insegnamenti. Se i pittori cristiani ti onorano, se è bene che imparino da te che l’ideale di ogni bellezza risiede nel Figlio e nella Madre sua, vi è tuttavia un’arte, che sorpassa quella delle linee e dei colori: quella che produce in noi la rassomiglianza divina. In questa noi vogliamo eccellere alla tua scuola, perché sappiamo di san Paolo, il tuo maestro, che la conformità di immagine con il Figlio di Dio è l’unico titolo alla predestinazione degli eletti (Rm 8,29).

Il medico.

Proteggi i medici fedeli, che si onorano di camminare suoi tuoi passi e si appoggiano, nel loro ministero di sacrificio e di carità, alla fiducia di cui tu godi presso l’autore della vita. Aiutali nelle cure rivolte a guarire e a sollevare le sofferenze e ispira il loro zelo quando il momento di una temibile morte si approssima.

Purtroppo il mondo richiede la dedizione di chiunque sia in grado, con la preghiera e con l’azione di scongiurare la sua crisi. Quando il figlio dell’uomo ritornerà credete che troverà ancora la fede sulla terra? (Lc 18,8) così parla il Signore nel tuo Vangelo, ma aggiunge che bisogna pregare senza interruzione (ibidem), per la Chiesa dei tempi nostri e di tutti i tempi secondo la parabola della vedova importuna, che finisce per aver ragione del giudice iniquo, che ha in mano la sua causa. Dio non renderà giustizia ai suoi eletti, se continuamente lo supplicheranno? tollererà che siano oppressi senza fine? Io vi dico: li vendicherà con prontezza (ivi, 2-8).

PREGHIERA A SAN LUCA EVANGELISTA

Glorioso S. Luca che, per estendere a tutto il mondo sino alla fine dei secoli, a scienza divina della salute, registraste in apposito libro non solo gli insegnamenti e le gesta del nostro Signore Gesù Cristo, ma ancora i fatti piùmeravigliosi dei suoi Apostoli per la fondazione della Chiesa; ottenete a noi tutti la grazia diconformar sempre la nostra vita a quei santissimi documenti che per impulso particolare dello Spirito Santo, e sotto la sua dettatura, avete dato a tutti ì popoli nei vostri libri divini. Glorioso S. Luca, che per la verginità di cui faceste costantemente professione, meritaste di avere una speciale familiarità colla regina delle vergini, Maria Santissima, che vi erudì personalmente, non solo in ciò che riguarda la sua divina elezione in Vera Madre di Dio, ma ancora in tutti i misteri dell’incarnazione del Verbo, dei suoi primi passi nel mondo, e della privata sua vita; ottenete a noi tutti la grazia di amar anche noi costantemente la bella virtù della purità, per meritarci noi pure quei favori che agli imitatori fedeli delle sue virtù dispensa sempre generosissima la comune avvocata e madre nostra Maria.

Gloria.

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