15 giugno: SANTA GERMANA

SANTA GERMANA COUSIN

Pibrac, Francia, 1570 circa – 15 giugno 1601

SANTA GERMANA COUSIN

Nata nel 1570 in un piccolo villaggio a pochi chilometri da Tolosa da modestissimi operai, restò per tutta la vita una povera pastorella. Con una malformazione congenita all’arto superiore destro e una costituzione gracile, si ammalò ben presto di scrofolosi che portò con sé quale cronica sofferenza per tutti i suoi anni. Perse la madre poco tempo dopo la nascita, il padre si risposò e in casa fu isolata. Fu mandata a pascolare le greggi e quasi sempre doveva dormire nella stalla. Tutto questo veniva però accettato con estrema umiltà e non le impediva di esercitare tanta carità nei confronti dei compagni, per lo più giovani pastori e pastorelle. Grande era la sua fede costruita intorno a quel poco che su Dio e sulla Madonna aveva appreso in parrocchia. Ogni giorno andava a Messa, ogni giorno recitava il Rosario e l’Angelus. Gli abitanti di Pibrac, il villaggio natale, la chiamavano perciò «la bigotta» e la dileggiavano. Ma Germana sopportava tutto con umiltà . Una mattina il gregge non uscì dall’ovile; Germana non andò in Chiesa. Era morta silenziosamente quasi addormentandosi nella pace eterna il 15 giugno 1601. Dopo la morte, per sua intercessione si verificarono numerosissimi miracoli. Tutta Pibrac e in seguito tutta la Francia le portarono grande devozione. (Avvenire)

PREGHIERA A SANTA GERMANA

(tradotta dal francese)

Ricordati, o dolcissima Germana,
dei
tuoi fratelli e delle tue sorelle che gem
ono
e
che soffrono
in questa valle di lacrime.

Ricordati che sperano in te,
che aspettano da te soccorso nelle loro prove,

consolazione nel loro dolore.

Ricordati che anche tu hai sofferto,
che anche
tu hai
pianto,
che anche
tu hai
sperimentato la povertà,
l’isolamento, l’umiliazione e la sofferenza.

E ora, nella tua gloria, ricordati delle nostre miserie;

nella tua potenza, ricordati delle nostre infermità;

nella tua felicità, ricordati delle nostre lacrime.

Insegnaci alla scuola della tua dolcezza,
la tua pazienza, la tua fede, il
tuo amore.

E al momento di lasciare questo mondo,

accoglieteci nella patria eterna.


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