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PREGHIERA DI CONSACRAZIONE DELL’ITALIA

Consacrazione dell’Italia

IdM-Buona giornata!

cuore imm2
Cari amici,
oggi, 25 marzo 2015, Solennità dell’Annunciazione, si festeggia anche il 31′ anniversario della consacrazione del mondo al Cuore Immacolato compiuto da Giovanni Paolo II. Con grande gioia desideriamo rinnovare questa consacrazione attraverso questa preghiera di consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato.
PREGHIERA DI CONSACRAZIONE DELL’ITALIA
Uniti a tutti gli uomini, in comunione con la Chiesa intera, col nostro
Santo Padre, papa Francesco, noi ti rivolgiamo, o Padre, la
nostra supplica in particolare per l’ Italia, attraverso il Cuore e le
mani della Vergine Maria.Padre, inviaci il tuo Santo Spirito, perché ciascuno di noi possa
diventare uno strumento della tua Pace.Dalla fame e dalla guerra, liberaci!
Dalla guerra nucleare, da un´autodistruzione incalcolabile, da tutti i
tipi di guerra e di calamità, liberaci!
Dai peccati contro la vita dell´uomo dai suoi primi istanti, liberaci!
Dalla disperazione, dall´odio e dalla degradazione della dignità dei
Figli di Dio, liberaci!
Da tutti i generi di ingiustizia nella vita sociale, nazionale ed
internazionale, liberaci!
Dalla facilità con la quale si calpestano i comandamenti di Dio,
liberaci!
Dal tentativo di sradicare dai cuori umani la Verità stessa di Dio,
liberaci!
Dalla perdita della coscienza del bene e del male, liberaci!
Dai peccati contro lo Spirito Santo, liberaci!

E tu, Madre di Cristo e Madre di tutti gli uomini, noi chiediamo la
tua protezione e la tua intercessione per l’Italia.
Gesù Cristo, il Redentore del
mondo ci ha affidati a te; prega tuo Figlio per noi, affinché invii nel nostro Paese
in abbondanza lo Spirito Santo, lo Spirito di verità che è sorgente di
Vita. Accoglilo per noi e con noi come facesti il giorno della
Pentecoste, con i primi discepoli.

Madre, tu conosci e condividi le nostre sofferenze e le nostre
speranze. Oggi siamo qui davanti a te, Maria Regina della Pace e con
fiducia chiediamo la tua intercessione materna per far fronte alle
sfide dell´avvenire. Oggi ti affidiamo il nostro Paese, l’Italia. Ti
preghiamo, accompagnaci nel nostro cammino, noi che vogliamo, come
l´apostolo Giovanni, accoglierti nelle nostre case per imparare da te a
diventare simili a Gesù.

Sotto il manto della tua Misericordia, noi ci rifugiamo, Santa Madre di
Dio!

Assistici nelle difficoltà quotidiane che la vita riserva ad ognuno.
A te, Aurora di Salvezza, affidiamo il nostro futuro e il nostro
cammino nel nuovo millennio. Ti affidiamo il nostro popolo italiano, a
cominciare dai più deboli e sofferenti, i bambini non ancora nati,
coloro la cui vita è minacciata e coloro che sono nati in condizioni di
povertà, i giovani alla ricerca del senso della vita, i rifugiati, le
persone senza lavoro, quelle che sono provate dalla malattia, le
famiglie divise, gli anziani privi di assistenza e tutti coloro che
sono soli e senza speranza.

Guida i tuoi figli affinché tutti gli uomini, col tuo aiuto,
riconoscano il Cristo, Luce del mondo.

Che ancora una volta si riveli, nella storia dell´umanità, l´infinita
potenza salvatrice del tuo Figlio Gesù, la potenza dell´Amore
Misericordioso del Padre! Che lo Spirito Santo trasformi le coscienze!
Che Egli guarisca la nostra memoria e purifichi i nostri cuori. Che Dio
regni sempre in mezzo a noi, Lui che è Padre, Figlio e Spirito Santo,
AMEN.

BATTESIMO DEL SIGNORE

BATTESIMO DEL SIGNORE

IdM-Buona giornata!

4 TNell’atto battesimale cui si sottopose Gesù, c’è tutto il simbolismo della dottrina del cristianesimo, che allacciandosi alla Tradizione del Vecchio Testamento, apre la strada della nuova concezione di “figli di Dio” e quindi compartecipi con Cristo della gioia del Padre, attraverso lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo giunge ad attestare in modo solenne la divinità di Gesù nel momento in cui ha compiuto, come un uomo qualsiasi, il gesto penitenziale, essendosi sottoposto al battesimo di Giovanni. Durante la sua vita terrena, Gesù non si mostrerà mai tanto grande come nell’umiltà dei gesti e delle parole. Importante lezione questa, per noi che vediamo le cose in modo tanto diverso. Seguire Cristo significa intraprendere questo cammino di umiltà, cioè di verità. Cristo, vero Dio e vero uomo, ci insegna la verità del nostro essere.
Feriti dal peccato, purificati dal battesimo, noi oscilliamo fra i due estremi, entrambi attraenti, del male e della santità. E questo si vive nella quotidianeità più umile. Ad ogni passo possiamo scegliere Dio e il suo amore, o, viceversa, rifiutarlo.
Seguire le orme di Gesù, significa assicurarsi un cammino che, nonostante sia stretto e sassoso, conduce alla vita eterna, alla vera beatitudine.

Anche gli antichi profeti avevano ricevuto un’investitura divina in vista di una determinata opera. I cieli si aprono; e non è per lasciar cadere un fulmine: ma una colomba bianca, il simbolo prescelto dello Spirito di Dio, che scende con volo rapido. Essa si posa per sempre sul Signore. Dopo il battesimo di Giovanni vi è quello dello Spirito, e il Signore si immerge completamente nelle sue acque vive. Bisogna ancora notare che questa teofania non fa che rendere manifesto in modo più sensibile uno stato che esiste in Cristo dal primo istante della sua incarnazione. E, al fine di raggiungere tutti, una voce lascia cadere dal cielo dischiuso queste parole, che noi sentiremo ancora il giorno della Trasfigurazione: “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto“.
La profezia descritta da Isaia (Ecco il nostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono. Come un pastore eli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnelli ni sul petto e conduce pian piano le pecore madri) si è realizzata per noi nel giorno del battesimo. Dio ha fatto irruzione nella nostra storia, ha portato con sé il premio dell’adozione filiale e l’ha consegnato a noi. Siamo entrati a far parte ufficialmente di quel popolo che Dio stesso conduce con amore verso i pascoli della vita eterna.
Il battesimo ha impresso in noi il carattere. Si tratta di un sigillo, di un segno indelebile che ci accompagna e ci caratterizza per sempre come figli di Dio e membri della Chiesa. Come ricorda l’apostolo Giovanni, in quel giorno Dio ci ha dato il “potere” di diventare i suoi figli; tocca a noi portare a compimento, nel corso di tutta la nostra esistenza, quello che lui ha iniziato. Compito non certamente facile. Dio ha provveduto anche ad aiutarci in questa difficoltà, facendoci dono dell’eucaristia. Anche al popolo di Israele sembrava cosa impossibile sopravvivere per quarant’anni nel deserto, ma Dio provvede con la manna. I sacramenti dell’iniziazione cristiana prevedono come primo il battesimo, seconda la cresima e come complemento l’eucaristia. Usciti dalle acque battesimali e incamminati verso la terra promessa, attraverso il deserto, Dio ci sostenta con il pane del cielo che è la carne del suo figlio Gesù.
Nel Vangelo odierno leggiamo: “Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

Il cristiano non riceve semplicemente un battesimo di penitenza e purificazione, come quello amministrato da Giovanni, ma soprattutto infusione dello Spirito Santo che è fuoco e dinamismo. Il fuoco è simbolo dell’amore che il battezzato deve esercitare nei riguardi di Dio e del prossimo; il dinamismo non gli permette di adagiarsi e vivere di rendita, ma lo sollecita a lanciarsi continuamente verso un futuro immenso come è immenso il Dio che lo ha creato a sua immagine e somiglianza. Nel giorno del nostro battesimo, i genitori e i padrini a nostro nome hanno accettato il dono di Dio e si sono impegnati per noi presso di lui e la comunità ecclesiale. Ora, divenuti adulti, dobbiamo riappropriarci del nostro battesimo, non deludere la fiducia che Dio ha riposto in noi, onorare gli impegni che i padrini hanno sottoscritto a nostro nome. Nell’antichità il battesimo era conferito per triplice immersione: tre volte il soggetto era immerso completamente nell’acqua dalla quale poi riemergeva, per significare la morte, la sepoltura e la risurrezione di Cristo. Il battesimo ci ha configurati a Gesù e come lui dobbiamo prima soffrire e morire, poi con lui risorgeremo. Sarebbe pretesa senza fondamento il volere godere il dono della risurrezione, senza prima essere morti al peccato. Nemmeno Dio nella sua onnipotenza può operare l’assurdo, di risuscitare alla gloria eterna uno che non è voluto morire al peccato e ha tenuto bene vive le sue passioni malsane.

Preghiera

Figlio di Dio, generato dal Padre di luce, tu sei venuto e ti sei sottomesso umilmente al battesimo d’acqua di Giovanni Battista.
Salvatore del mondo, tu hai portato su di te tutte le nostre ingratitudini e i nostri peccati.
Riempi la terra di una fiamma ardente, e ci hai battezzati nello Spirito, che è fuoco.
Il Consolatore è in noi, luce fedele che mai ci abbandona. Nessuno ha più scusanti se rimane nelle tenebre.
Cristo, che cosa saremmo senza di te, che fino all’ultimo, in un amore smisurato, hai liberato il mondo col tuo battesimo di sangue sulla croce?
Aiutaci, affinché diamo anche noi il nostro sangue per amore fino al martirio.

Coroncina a Maria Giglio della Trinità

Rivelazione a Santa Gertrude sulla Coroncina a Maria Giglio della Trinità

s. geltrudeUn giorno S.Geltrude vide Maria SS. davanti alla SS.Trinità sotto forma di giglio di splendente candore, con tre foglie, rappresentanti

– la Potenza del Padre,
– la Sapienza del Figlio,
– la Bontà dello Spirito Santo

che si comunicavano alla Vergine in tale abbondanza da riprodurre in Lei la più viva rassomiglianza.
La Madonna le disse: “A chi mi saluterà con devozione e mi chiamerà Giglio candido della Trinità, Rosa risplendente del Paradiso, io farò vedere

– ciò che posso per l’Onnipotenza del Padre,
– quali industrie per la salute degli uomini mi fornisce la Sapienza del Figlio,
– e di qual traboccante misericordia riempie il mio cuore la Bontà dello Spirito Santo.

Nell’ora stessa in cui l’anima, che si è espressa nei Miei confronti in questo modo, lascia il corpo, Io apparirò a lei splendente di una bellezza così grande che essa gusterà, a sua grande consolazione, qualcosa delle gioie del Paradiso.
(La Vergine Maria a S. Gertrude – Libro 3° Cap. 18° delle Rivelazioni)

Si può quindi salutare la SS.Vergine Maria con la seguente giaculatoria riassuntiva dei due titoli:

Vi saluto, o Vergine Immacolata, candido Giglio della SS.Trinità.
Vi saluto, o Maria Santissima, risplendente Rosa del Paradiso.

oppure si puo’ dire la

CORONCINA DELLE AVE MARIA D’ORO ALLA MADONNA


Si usi la Corona del Santo Rosario.
(si possono annunciare i  Misteri del Rosario)

Sui grani grossi prima di ogni decina si reciti:

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santifi­cato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidia­no,
e rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non c’in­durre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.

Sui dieci piccoli grani di ciascuna delle cinque decine, si reciti:

AVE MARIA D’ORO
Ave, Maria, bianco giglio della gloria, gioia della Santissima Trinità,
Ave, Rosa splendida nel giardino delle celesti delizie:
dalla quale il Re del cielo volle nascere,
e dal cui latte  volle essere nutrito,
nutri le nostre anime con l’effusione della Divina Grazia.   Amen.

Si concluda la Coroncina recitando:

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sem­pre nei secoli dei secoli. Amen.
(tre volte)

NOVENA AGLI ARCANGELI MICHELE, GABRIELE E RAFFAELE (dal 20 al 28 Settembre)

 

NOVENA AGLI ARCANGELI MICHELE, GABRIELE E RAFFAELE

(dal 20 al 28 Settembre)

IdM-Buona giornata!

arcangeli

Cari amici, vi proponiamo una novena per la festa liturgica degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele che si celebra il 29 settembre.

Inizia oggi 20 settembre.

 


+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

– O Dio, vieni a salvarmi.
– Signore vieni presto in mio aiuto.

– Gloria al Padre…
– Credo in un solo Dio…..
– Invocazione allo Spirito Santo

+++

San Michele, assistimi nell’ora della morte, incatena lo spirito maligno, affinchè non possa attaccarmi nè nuocere alla mia anima.

Padre nostro… Ave Maria… Gloria al Padre…

San Gabriele, ottienimi una fede viva, una speranza ferma, un amore fervente e una grande devozione verso i santissimi sacramenti.

Padre nostro… Ave Maria… Gloria al Padre…

San Raffaele, guidami sempre sul cammino della virtù e della perfezione.

Padre nostro… Ave Maria… Gloria al Padre…

+++

Preghiamo.
Signore Dio, provvidenza infinita, proteggici per mezzo degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele e di tutte le virtù celesti e fà che, venerando la loro gloria a lode del tuo Santo Nome, impariamo a servirti fedelmente per partecipare, un giorno, alla gioia dei beati.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

 

 

 

Una nuova Pentecoste

 

Una nuova Pentecoste

Innamorati di Maria / IdM-Famiglia

 

Martirologio Romano: Giorno di Pentecoste, in cui si conclude il tempo sacro dei cinquanta giorni di Pasqua e, con l’effusione dello Spirito Santo sui discepoli a Gerusalemme, si fa memoria dei primordi della Chiesa e dell’inizio della missione degli Apostoli fra tutte le tribù, lingue, popoli e nazioni.
Per gli Ebrei è la festa che ricorda il giorno in cui sul Monte Sinai, Dio diede a Mosè le tavole della Legge – Per la Chiesa Cattolica è la festa che ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli.Origini della festa
Presso gli Ebrei la festa era inizialmente denominata “festa della mietitura” e “festa dei primi frutti”; si celebrava il 50° giorno dopo la Pasqua ebraica e segnava l’inizio della mietitura del grano; nei testi biblici è sempre una gioiosa festa agricola.
È chiamata anche “festa delle Settimane”, per la sua ricorrenza di sette settimane dopo la Pasqua; nel greco ‘Pentecoste’ significa 50ª giornata. Il termine Pentecoste, riferendosi alla “festa delle Settimane”, è citato in Tobia 2,1 e 2 Maccabei, 12, 31-32..
Quindi lo scopo primitivo di questa festa, era il ringraziamento a Dio per i frutti della terra, cui si aggiunse più tardi, il ricordo del più grande dono fatto da Dio al popolo ebraico, cioè la promulgazione della Legge mosaica sul Monte Sinai.
Secondo il rituale ebraico, la festa comportava il pellegrinaggio di tutti gli uomini a Gerusalemme, l’astensione totale da qualsiasi lavoro, un’adunanza sacra e particolari sacrifici; ed era una delle tre feste di pellegrinaggio (Pasqua, Capanne, Pentecoste), che ogni devoto ebreo era invitato a celebrare a Gerusalemme.La discesa dello Spirito Santo
L’episodio della discesa dello Spirito Santo è narrato negli Atti degli Apostoli, cap. 2; gli apostoli insieme a Maria, la madre di Gesù, erano riuniti a Gerusalemme nel Cenacolo, probabilmente della casa della vedova Maria, madre del giovane Marco, il futuro evangelista, dove presero poi a radunarsi abitualmente quando erano in città; e come da tradizione, erano affluiti a Gerusalemme gli ebrei in gran numero, per festeggiare la Pentecoste con il prescritto pellegrinaggio.
“Mentre stava per compiersi il giorno di Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo e riempì tutta la casa dove si trovavano.
Apparvero loro lingue di fuoco, che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.
Si trovavano allora in Gerusalemme giudei osservanti, di ogni Nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita, perché ciascuno li sentiva parlare nella propria lingua.
Erano stupefatti e, fuori di sé per lo stupore, dicevano: ‘Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa?…”.
Il passo degli Atti degli Apostoli, scritti dall’evangelista Luca in un greco accurato, prosegue con la prima predicazione dell’apostolo Pietro, che unitamente a Paolo, narrato nei capitoli successivi, aprono il cristianesimo all’orizzonte universale, sottolineando l’unità e la cattolicità della fede cristiana, dono dello Spirito Santo.

Lo Spirito Santo
È il nome della terza persona della SS. Trinità, principio di santificazione dei fedeli, di unificazione della Chiesa, di ispirazione negli autori della Sacra Scrittura. È colui che assiste il magistero della Chiesa e tutti i fedeli nella conoscenza della verità (è detto anche ‘Paraclito’, cioè ‘Consolatore’).
L’Antico Testamento, non contiene una vera e propria indicazione sullo Spirito Santo come persona divina. Lo “spirito di Dio”, vi appare come forza divina che produce la vita naturale cosmica, i doni profetici e gli altri carismi, la capacità morale di obbedire ai comandamenti.
Nel Nuovo Testamento, lo Spirito appare talora ancora come forza impersonale carismatica. Insieme però, avviene la rivelazione della ‘personalità’ e della ‘divinità’ dello Spirito Santo, specialmente nel Vangelo di san Giovanni, dove Gesù afferma di pregare il Padre perché mandi il Paraclito, che rimanga sempre con i suoi discepoli e li ammaestri nella verità (Giov. 14-16) e in san Paolo, dove la dottrina dello Spirito Santo è congiunta con quella della divina redenzione.
Il magistero della Chiesa insegna che la terza Persona procede dalla prima e dalla seconda, come da un solo principio e come loro reciproco amore; che lo Spirito Santo è inviato per via di ‘missione’ nel mondo, e che esso ‘inabita’ nell’anima di chi possiede la Grazia santificante.
Concesso a tutti i battezzati (1 Corinzi, 12, 13), lo Spirito fonda l’uguale dignità di tutti i credenti. Ma nello stesso tempo, in quanto conferisce carismi e ministeri diversi, l’unico Spirito, costruisce la Chiesa con l’apporto di una molteplicità di doni.
L’insegnamento tradizionale, seguendo un testo di Isaia (11, 1 sgg.) enumera sette doni particolari, sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio. Essi sono donati inizialmente con la grazia del Battesimo e confermati dal Sacramento della Cresima.

Simbologia
Lo Spirito Santo, rarissimamente è stato rappresentato sotto forma umana; mentre nell’Annunciazione e nel Battesimo di Gesù è sotto forma di colomba, e nella Trasfigurazione è come una nube luminosa.
Ma nel Nuovo Testamento, lo Spirito divino è esplicitamente indicato, come lingue di fuoco nella Pentecoste e come soffio nel Vangelo di Giovanni (20, 22); “Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Dopo aver detto questo, soffiò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”.
Lo Spirito Santo, più volte preannunciato nei Vangeli da Gesù, è stato soprattutto assimilato al fuoco che come l’acqua è simbolo paradossale di vita e di morte.
In tutte le religiosità, il fuoco ha un posto fondamentale nel culto ed è spesso simbolo della divinità e come tale adorato. Il dio sumerico del fuoco, Gibil, era considerato portatore di luce e di purificazione; a Roma c’era una fiamma sempre accesa custodita dalle Vestali, simbolo di vita e di forza.
Nell’Antico Testamento, Dio si rivela a Mosè sotto forma di fuoco nel roveto ardente che non si consuma; nella colonna di fuoco Dio Illumina e guida il popolo ebraico nelle notti dell’Esodo; durante la consegna delle Tavole della Legge a Mosè, per la presenza di Dio il Monte Sinai era tutto avvolto da fuoco.
Nelle visioni profetiche dell’Antico Testamento, il fuoco è sempre presente e Dio apparirà alla fine dei tempi con il fuoco e farà giustizia su tutta la terra; anche nel Nuovo Testamento, Giovanni Battista annuncia Gesù come colui che battezza in Spirito Santo e fuoco (Matteo, 3, 11).

La Pentecoste nel cristianesimo
I cristiani inizialmente chiamarono Pentecoste, il periodo di cinquanta giorni dopo la Pasqua. A quanto sembra, fu Tertulliano, apologista cristiano (155-220), il primo a parlarne come di una festa particolare in onore dello Spirito Santo. Alla fine del IV secolo, la Pentecoste era una festa solenne, durante la quale era conferito il Battesimo a chi non aveva potuto riceverlo durante la veglia pasquale.
Le costituzioni apostoliche testimoniano l’Ottava di Pentecoste per l’Oriente, mentre in Occidente compare in età carolingia. L’Ottava liturgica si conservò fino al 1969; mentre i giorni festivi di Pentecoste furono invece ridotti nel 1094, ai primi tre giorni della settimana; ridotti a due dalle riforme del Settecento.
All’inizio del XX secolo, fu eliminato anche il lunedì di Pentecoste, che tuttavia è conservato come festa in Francia e nei Paesi protestanti.
La Chiesa, nella festa di Pentecoste, vede il suo vero atto di nascita d’inizio missionario, considerandola insieme alla Pasqua, la festa più solenne di tutto il calendario cristiano.

La Pentecoste nell’arte
Il tema della Pentecoste, ha una vasta iconografia, particolarmente nell’arte medioevale, che fissò l’uso di raffigurare lo Spirito Santo che discende sulla Vergine e sugli apostoli nel Cenacolo, sotto la forma simbolica di lingue di fuoco e non di colomba.
Lo schema compositivo richiama spesso quello dell’Ultima Cena, trovandosi nello stesso luogo, cioè il Cenacolo, e lo stesso gruppo di persone: Gesù è sostituito da Maria e il posto lasciato vuoto da Giuda viene occupato da Mattia.
Viene così a comunicarsi il valore dell’unità dell’aggregazione e successione apostolica, oltre che la sua disposizione a raggiungere i confini del mondo.

Nella Liturgia
Lo Spirito Santo viene invocato nel conferimento dei Sacramenti e da vero protagonista nel Battesimo e nella Cresima e con liturgia solenne nell’Ordine Sacro; e in ogni cerimonia liturgica, ove s’implora l’aiuto divino, con il magnifico e suggestivo inno del “Veni Creator”, il cui testo in latino è incomparabile.
Nella solennità di Pentecoste si recita la Sequenza, il cui testo della più alta innologia liturgica, si riporta a conclusione di questa scheda come preghiera, meditazione, invocazione allo Spirito Santo.

Autore: Antonio Borrelli

 

 

 

 

pentecoste

 

 

Vieni Santo Spirito (Sequenza)

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni padre dei poveri,
vieni datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto conforto.

O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
sana ciò ch’è sviato.

Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Amen.

 

 

 

E’ l’ultimo giorno di maggio!

 

mamma celeste


E’ l’ultimo giorno di maggio!

Preghiamo l’Atto di consacrazione a Cristo per mezzo di Maria del Santo di Montfort. A confermare la nostra consacrazione offriamo la partecipazione della Santa Messa per questa intenzione, e, durante la Comunione al Corpo e Sangue del Signore, invochiamo e ringraziamo la Spirito Santo per averci guidato in questo cammino, per averci preparato a tale consacrazione, e pronunciamo con tutto il cuore una formula di consacrazione alla Madonna che lo Spirito ci suggerirà.

Con la gioia nel cuore cantiamo infine insieme a Maria il “Magnificat”ringraziando il Signore per le grandi cose che in noi ha fatto, fa e farà!Ogni nostra parola, azione, ogni pensiero, nella consacrazione a Maria, sarà nella piena libertà e nella perfetta adesione alla Volontà di Dio.Come Maria. Per essere tutti suoi. Per sempre. A lode e gloria di Dio.

ATTO DI CONSACRAZIONE TOTALE A MARIA
( Luigi Maria Grignon di Monfort )

Consapevole della mia vocazione cristiana,

 

io rinnovo oggi nelle tue mani, o Maria,

 

gli impegni del mio Battesimo.

 

Rinuncio a Satana, alle sue seduzioni,

 

alle sue opere, e mi consacro a GESU’ Cristo

 

per portare con Lui la mia croce nella fedeltà

 

di ogni giorno alla volontà del PADRE.

 

Alla presenza di tutta la Chiesa

 

ti riconosco per mia Madre e Sovrana.

 

A te offro la mia persona, la mia vita e

 

il valore delle mie buone opere,
passate, presenti e future.

 

Disponi di me e di quanto mi appartiene
alla maggior gloria di Dio,

 

nel tempo e nell’eternità.

Amen!

“Magnificat”

«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».

La Coroncina alla Divina Misericordia per le ore 15 di oggi

 

La Coroncina della Divina Misericordia
Innamorati di Maria

 

Cari amici,
oggi desideriamo proporvi la Coroncina della Divina Misericordia.
Per chi può, la recitiamo insieme
oggi, alle ore 15, ricordando l’ora della morte di Gesù. Per la recita si usa una normale corona del rosario.


gesu+ Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Padre Nostroche sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la Tua Volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci del male. Amen

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te, Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen

Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Sui (5) grani maggiori del rosario si dice:

Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore Nostro, Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo.

Sui (50) grani minori del rosario si dice:

Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice per tre volte:

Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice:

O Sangue ed Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi, confido in te!

+ Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.


LE PROMESSE DI GESU’ MISERICORDIOSO:

Con questa coroncina otterrai qualsiasi grazia, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà.
La Mia Misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell’ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina.
I sacerdoti la raccomandino a chi vive nel peccato come una tavola di salvezza.
Se verrà recitata accanto a un moribondo, Mi metterò fra il Padre e l’anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore Misericordioso.


L’ORA DELLA MISERICORDIA:

Gesù ha raccomandato di recitare la coroncina nell’ora della propria morte, ossiale 3 del pomeriggio, che Lui stesso ha chiamato un’ora di grande misericordia per il mondo intero.
“In quell’ora dice Gesù non rifiuterò nulla all’anima che Mi prega per la Mia Passione”.


L’IMMAGINE DI GESU’ MISERICORDIOSO:

L’anima che venererà questa immagine non perirà, già su questa terra Prometto la vittoria sui suoi nemici e sarà difesa come Mia gloria nell’ora della morte.

LA FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA:

L’anima che la prima domenica dopo Pasqua si confesserà e riceverà degnamente la santa comunione, dopo aver fatto per 9 giorni a partire dal Venerdì Santo una novena usando la Coroncina alla Divina Misericordia, riceverà la grande grazia della remissione totale di tutte le pene e dei castighi.

LA DIFFUSIONE DEL CULTO DELLA DIVINA MISERICORDIA:

A tutti sono dirette due promesse, la prima riguarda la protezione materna in tutta la vita e la seconda riguarda l’ora della morte:
Tutte le anime che adoreranno la Mia misericordia e ne diffonderanno il culto, queste anime nell’ora della morte non avranno paura, la Mia misericordia le proteggerà in quell’ultima lotta“.


IL PRIMO MORIBONDO SALVATO DA SANTA FAUSTINA CON LA CORONCINA

Di notte sono stata svegliata di soprassalto e sono venuta a sapere che una certa anima si rivolgeva a me perché pregassi e che aveva un gran bisogno di preghiere. Brevemente, ma con tutta l’anima, ho pregato che il Signore le facesse la grazia.
Il giorno appresso, dopo mezzogiorno, quando sono entrata nella sala, ho visto una persona che stava agonizzando ed ho saputo che l’agonia era cominciata di notte. Dopo aver verificato ho saputo che era proprio quando mi era stato chiesto di pregare. Ad un tratto sentii nell’anima una voce:”Recita la coroncina che ti ho insegnato”.

Corsi a prendere il rosario, m’inginocchiai vicino all’agonizzante e cominciai con tutto il fervore dello spirito a recitare la coroncina. Improvvisamente l’agonizzante aprì gli occhi, guardò verso di me e non riuscii a terminare tutta la coroncina che essa era già morta in una misteriosa serenità. Pregai fervorosamente il Signore, perché mantenesse la promessa che mi aveva fatto per la recita della coroncina. Il Signore mi fece conoscere che quell’anima aveva ottenuto la grazia che il Signore mi aveva promesso. Quell’anima fu la prima che sperimentò la promessa del Signore. Sentii come la potenza della Misericordia avvolgeva quell’anima.

Quando entrai nella mia cameretta d’isolamento udii queste parole:

Nell’ora della morte difenderò come Mia gloria ogni anima che reciterà questa coroncina, oppure altri la reciteranno vicino ad un agonizzante, ed otterranno per l’agonizzante lo stesso perdono. Quando vicino ad un agonizzante viene recitata questa coroncina, si placa l’ira di Dio e l’imperscrutabile Misericordia avvolge l’anima e si commuovono le viscere della Mia Misericordia, per la dolorosa Passione di Mio Figlio“.

Dal “Diario” di Santa Faustina Kowalska, (Libreria Editrice Vaticana, pag.297)

Il testo della coroncina e dell’intero culto alla Divina Misericordia con tutte le promesse è stato dettato da Gesù stesso a Santa Faustina Kowalska in più apparizioni, dicendo al mondo:

Quanto più grande è la miseria degli uomini, tanto maggior diritto hanno alla Mia Misericordia, perché desidero salvarli tutti.
Prima di venire come Giudice spalancherò tutta la grande porta della Mia Misericordia.
Chi non vuol passare per questa porta, dovrà passare per quella della Mia Giustizia
.

Tutte le forme del culto alla Divina Misericordia devono essere accompagnate dalla carità verso il prossimo come Gesù stesso ha richiesto.

Santa Faustina Kowalska, l’apostola della Divina Misericordia, appartiene oggi al gruppo dei santi della Chiesa più conosciuti. Attraverso lei il Signore manda al mondo il grande messaggio della misericordia Divina e mostra un esempio di perfezione cristiana basata sulla fiducia in Dio e sull’atteggiamento misericordioso verso il prossimo.

Suor Faustina, morì a Cracovia in Polonia il 5 ottobre 1938 all’età di appena 33 anni. La fama della santità della sua vita crebbe insieme alla diffusione del culto della Divina Misericordia e secondo le grazie ottenute tramite la sua intercessione. Negli anni 1965-67 si svolse a Cracovia il processo informativo relativo alla sua vita e alle sue virtù e nel 1968 iniziò a Roma il processo di beatificazione che si concluse nel dicembre del 1992. Il 18 aprile del 1993, sulla piazza di San Pietro a Roma, il Santo Padre Giovanni Paolo II l’ha beatificata e il 30 aprile 2000, Anno del Grande Giubileo del 2000, l’ha canonizzata.

Le reliquie di Suor Faustina attualmente sono sparse nel mondo in varie chiese. La tomba con i pochi resti corporali sono conservati nella cappella della casa a Cracovia dove si recava a pregare. Le reliquie sono anche esposte nel Santuario della Divina Misericordia, Chiesa Santo Spirito in Sassia a Roma.

Messaggio a Mirjana del 2 aprile 2014

Messaggio a Mirjana del 2 aprile 2014


gospa

Cari figli, con materno amore desidero aiutarvi affinché la vostra vita di preghiera e di penitenza sia un vero tentativo di avvicinamento a mio Figlio e alla sua luce divina, affinché sappiate distaccarvi dal peccato. Ogni preghiera, ogni Messa ed ogni digiuno sono un tentativo di avvicinamento a mio Figlio, un rimando alla sua gloria e un rifugio dal peccato. Sono la via ad una nuova unione tra il Padre buono ed i suoi figli. Perciò, cari figli miei, con cuore aperto e pieno d’amore invocate il nome del Padre Celeste, affinché vi illumini con lo Spirito Santo. Per mezzo dello Spirito Santo, diventerete una sorgente dell’amore di Dio: a quella sorgente berranno tutti coloro che non conoscono mio Figlio, tutti gli assetati dell’amore e della pace di mio Figlio. Vi ringrazio! Pregate per i vostri pastori. Io prego per loro e desidero che sentano sempre la benedizione delle mie mani materne ed il sostegno del mio Cuore materno.

 

PREGHIERA DI CONSACRAZIONE DELL’ITALIA

Consacrazione dell’Italia

IdM-Buona giornata!

cuore imm2
Cari amici,
oggi, 25 marzo 2014, Solennità dell’Annunciazione, si festeggia anche il 30′ anniversario della consacrazione del mondo al Cuore Immacolato compiuto da Giovanni Paolo II. Con grande gioia desideriamo rinnovare questa consacrazione attraverso questa preghiera di consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato.
PREGHIERA DI CONSACRAZIONE DELL’ITALIA
Uniti a tutti gli uomini, in comunione con la Chiesa intera, col nostro
Santo Padre, papa Francesco, noi ti rivolgiamo, o Padre, la
nostra supplica in particolare per l’ Italia, attraverso il Cuore e le
mani della Vergine Maria.
Padre, inviaci il tuo Santo Spirito, perché ciascuno di noi possa
diventare uno strumento della tua Pace.

Dalla fame e dalla guerra, liberaci!
Dalla guerra nucleare, da un´autodistruzione incalcolabile, da tutti i
tipi di guerra e di calamità, liberaci!

Dai peccati contro la vita dell´uomo dai suoi primi istanti, liberaci!
Dalla disperazione, dall´odio e dalla degradazione della dignità dei
Figli di Dio, liberaci!
Da tutti i generi di ingiustizia nella vita sociale, nazionale ed
internazionale, liberaci!
Dalla facilità con la quale si calpestano i comandamenti di Dio,
liberaci!
Dal tentativo di sradicare dai cuori umani la Verità stessa di Dio,
liberaci!
Dalla perdita della coscienza del bene e del male, liberaci!
Dai peccati contro lo Spirito Santo, liberaci!

E tu, Madre di Cristo e Madre di tutti gli uomini, noi chiediamo la
tua protezione e la tua intercessione per l’Italia.
Gesù Cristo, il Redentore del
mondo ci ha affidati a te; prega tuo Figlio per noi, affinché invii nel nostro Paese
in abbondanza lo Spirito Santo, lo Spirito di verità che è sorgente di
Vita. Accoglilo per noi e con noi come facesti il giorno della
Pentecoste, con i primi discepoli.

Madre, tu conosci e condividi le nostre sofferenze e le nostre
speranze. Oggi siamo qui davanti a te, Maria Regina della Pace e con
fiducia chiediamo la tua intercessione materna per far fronte alle
sfide dell´avvenire. Oggi ti affidiamo il nostro Paese, l’Italia. Ti
preghiamo, accompagnaci nel nostro cammino, noi che vogliamo, come
l´apostolo Giovanni, accoglierti nelle nostre case per imparare da te a
diventare simili a Gesù.

Sotto il manto della tua Misericordia, noi ci rifugiamo, Santa Madre di
Dio!

Assistici nelle difficoltà quotidiane che la vita riserva ad ognuno.
A te, Aurora di Salvezza, affidiamo il nostro futuro e il nostro
cammino nel nuovo millennio. Ti affidiamo il nostro popolo italiano, a
cominciare dai più deboli e sofferenti, i bambini non ancora nati,
coloro la cui vita è minacciata e coloro che sono nati in condizioni di
povertà, i giovani alla ricerca del senso della vita, i rifugiati, le
persone senza lavoro, quelle che sono provate dalla malattia, le
famiglie divise, gli anziani privi di assistenza e tutti coloro che
sono soli e senza speranza.

Guida i tuoi figli affinché tutti gli uomini, col tuo aiuto,
riconoscano il Cristo, Luce del mondo.

Che ancora una volta si riveli, nella storia dell´umanità, l´infinita
potenza salvatrice del tuo Figlio Gesù, la potenza dell´Amore
Misericordioso del Padre! Che lo Spirito Santo trasformi le coscienze!
Che Egli guarisca la nostra memoria e purifichi i nostri cuori. Che Dio
regni sempre in mezzo a noi, Lui che è Padre, Figlio e Spirito Santo,
AMEN.

BATTESIMO DEL SIGNORE

BATTESIMO DEL SIGNORE

IdM-Buona giornata!

4 TNell’atto battesimale cui si sottopose Gesù, c’è tutto il simbolismo della dottrina del cristianesimo, che allacciandosi alla Tradizione del Vecchio Testamento, apre la strada della nuova concezione di “figli di Dio” e quindi compartecipi con Cristo della gioia del Padre, attraverso lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo giunge ad attestare in modo solenne la divinità di Gesù nel momento in cui ha compiuto, come un uomo qualsiasi, il gesto penitenziale, essendosi sottoposto al battesimo di Giovanni. Durante la sua vita terrena, Gesù non si mostrerà mai tanto grande come nell’umiltà dei gesti e delle parole. Importante lezione questa, per noi che vediamo le cose in modo tanto diverso. Seguire Cristo significa intraprendere questo cammino di umiltà, cioè di verità. Cristo, vero Dio e vero uomo, ci insegna la verità del nostro essere.
Feriti dal peccato, purificati dal battesimo, noi oscilliamo fra i due estremi, entrambi attraenti, del male e della santità. E questo si vive nella quotidianeità più umile. Ad ogni passo possiamo scegliere Dio e il suo amore, o, viceversa, rifiutarlo.
Seguire le orme di Gesù, significa assicurarsi un cammino che, nonostante sia stretto e sassoso, conduce alla vita eterna, alla vera beatitudine.

Anche gli antichi profeti avevano ricevuto un’investitura divina in vista di una determinata opera. I cieli si aprono; e non è per lasciar cadere un fulmine: ma una colomba bianca, il simbolo prescelto dello Spirito di Dio, che scende con volo rapido. Essa si posa per sempre sul Signore. Dopo il battesimo di Giovanni vi è quello dello Spirito, e il Signore si immerge completamente nelle sue acque vive. Bisogna ancora notare che questa teofania non fa che rendere manifesto in modo più sensibile uno stato che esiste in Cristo dal primo istante della sua incarnazione. E, al fine di raggiungere tutti, una voce lascia cadere dal cielo dischiuso queste parole, che noi sentiremo ancora il giorno della Trasfigurazione: “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto“.
La profezia descritta da Isaia (Ecco il nostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono. Come un pastore eli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnelli ni sul petto e conduce pian piano le pecore madri) si è realizzata per noi nel giorno del battesimo. Dio ha fatto irruzione nella nostra storia, ha portato con sé il premio dell’adozione filiale e l’ha consegnato a noi. Siamo entrati a far parte ufficialmente di quel popolo che Dio stesso conduce con amore verso i pascoli della vita eterna.
Il battesimo ha impresso in noi il carattere. Si tratta di un sigillo, di un segno indelebile che ci accompagna e ci caratterizza per sempre come figli di Dio e membri della Chiesa. Come ricorda l’apostolo Giovanni, in quel giorno Dio ci ha dato il “potere” di diventare i suoi figli; tocca a noi portare a compimento, nel corso di tutta la nostra esistenza, quello che lui ha iniziato. Compito non certamente facile. Dio ha provveduto anche ad aiutarci in questa difficoltà, facendoci dono dell’eucaristia. Anche al popolo di Israele sembrava cosa impossibile sopravvivere per quarant’anni nel deserto, ma Dio provvede con la manna. I sacramenti dell’iniziazione cristiana prevedono come primo il battesimo, seconda la cresima e come complemento l’eucaristia. Usciti dalle acque battesimali e incamminati verso la terra promessa, attraverso il deserto, Dio ci sostenta con il pane del cielo che è la carne del suo figlio Gesù.
Nel Vangelo odierno leggiamo: “Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

Il cristiano non riceve semplicemente un battesimo di penitenza e purificazione, come quello amministrato da Giovanni, ma soprattutto infusione dello Spirito Santo che è fuoco e dinamismo. Il fuoco è simbolo dell’amore che il battezzato deve esercitare nei riguardi di Dio e del prossimo; il dinamismo non gli permette di adagiarsi e vivere di rendita, ma lo sollecita a lanciarsi continuamente verso un futuro immenso come è immenso il Dio che lo ha creato a sua immagine e somiglianza. Nel giorno del nostro battesimo, i genitori e i padrini a nostro nome hanno accettato il dono di Dio e si sono impegnati per noi presso di lui e la comunità ecclesiale. Ora, divenuti adulti, dobbiamo riappropriarci del nostro battesimo, non deludere la fiducia che Dio ha riposto in noi, onorare gli impegni che i padrini hanno sottoscritto a nostro nome. Nell’antichità il battesimo era conferito per triplice immersione: tre volte il soggetto era immerso completamente nell’acqua dalla quale poi riemergeva, per significare la morte, la sepoltura e la risurrezione di Cristo. Il battesimo ci ha configurati a Gesù e come lui dobbiamo prima soffrire e morire, poi con lui risorgeremo. Sarebbe pretesa senza fondamento il volere godere il dono della risurrezione, senza prima essere morti al peccato. Nemmeno Dio nella sua onnipotenza può operare l’assurdo, di risuscitare alla gloria eterna uno che non è voluto morire al peccato e ha tenuto bene vive le sue passioni malsane.

Preghiera

Figlio di Dio, generato dal Padre di luce, tu sei venuto e ti sei sottomesso umilmente al battesimo d’acqua di Giovanni Battista.
Salvatore del mondo, tu hai portato su di te tutte le nostre ingratitudini e i nostri peccati.
Riempi la terra di una fiamma ardente, e ci hai battezzati nello Spirito, che è fuoco.
Il Consolatore è in noi, luce fedele che mai ci abbandona. Nessuno ha più scusanti se rimane nelle tenebre.
Cristo, che cosa saremmo senza di te, che fino all’ultimo, in un amore smisurato, hai liberato il mondo col tuo battesimo di sangue sulla croce?
Aiutaci, affinché diamo anche noi il nostro sangue per amore fino al martirio.