Archivio | 14 Maggio 2024

Recitare con frutto il S. Rosario n. 1

Recitare con frutto il S. Rosario n. 1

Innamorati di Maria

Cari amici,
desideriamo vivere il mese di maggio, dedicato alla Vergine Santissima, con le riflessioni sul S. Rosario. rosario
Il S. Rosario, come ben sapete, è la preghiera prediletta della nostra Madre Celeste che da secoli ci invita a recitarlo con fede e devozione. La ricordiamo nelle Sue numerose apparizioni con la corona del Rosario, come voler ricordarci che la recita del Rosario equivale a un dialogo aperto con Lei, che ascolta e offre le nostre preghiere al Signore intercedendo per noi.
Il Rosario ha anche un profondo valore spirituale che, nella meditazione dei misteri durante la recita delle Ave Maria, dona una ricchezza interiore, aprendo gli occhi della fede alla conoscenza evangelica.
Il Rosario, questa preghiera semplice ma potente, è una fonte di grazie!
Recitato con giusta attenzione, arricchisce la fede dell’orante a imitazione del Signore Gesù e di Maria, nostra Madre Celeste.
Abbiamo deciso di preparare una serie di mail in modo da scoprire e conoscere meglio il valore del S. Rosario per crescere insieme spiritualmente.

Per recitare bene il Rosario bisogna recitarlo digne, attente, devote.

Digne (degnamente) vuol dire dire in stato di grazia o almeno non con l’intenzione di rimanere nel peccato. «La prima e migliore disposizione per rendere efficaci le nostre preghiere è di essere in stato di grazia, o non essendovi, almeno desiderare di rimettersi in tale stato» (Catechismo maggiore di S. Pio X).

«L’orazione vocale è quella che si fa con le parole accompagnate dall’attenzione della mente e dalla devozione del cuore» (Catechismo maggiore di S. Pio X). Attente (con attenzione) vuol dire prestando attenzione alla preghiera che si sta facendo. Si può leggere un brano biblico, meditare brevemente il mistero, poi dire bene il Padre nostro pensando a ciò che si sta dicendo, dire bene le dieci Ave Maria (Salutazione angelica) salutando la Madonna nel mistero che si contempla e dire bene il Gloria.

Devote (con devozione) vuol dire con devozione interna ed esterna. «Il Rosario si deve recitare con grande devozione perché si parla con la SS. Vergine» (S. Paolo della Croce). In particolare bisogna recitarlo senza fretta, dicendo bene le preghiere. «Per ottenere le grazie domandate nel Pater noster bisogna recitarlo senza fretta, con attenzione e accompagnarlo col cuore» (Catechismo maggiore di S. Pio X). Poi bisogna recitarlo senza interruzioni, «dobbiamo durante la preghiera pensare che siamo alla presenza di Dio il quale ci vede e ci ascolta» (Ibidem) e con compostezza del corpo.

“Nessuna preghiera è più meritoria per l’anima e più gloriosa per Gesù e Maria del Rosario ben recitato”, così dice S. Luigi Grignion de Montfort. Il Rosario, se è ben recitato e conosciuto nella sua efficacia, è la preghiera più gradita al Signore e alla propria anima. Vi offriamo, come motivo di riflessione, le promesse che la nostra Madre Celeste ha concesso a tutti coloro che recitano questa meravigliosa preghiera.
Queste promesse sono legate alla devozione verso il S. Rosario, recitato con fede e amore, e non va confuso come un motivo di “compromessi”, come per dire “Io lo recito ma mi devi dare qualcosa in cambio”. Noi preghiamo non per fare la nostra volontà ma perché scenda la gloria di Dio in mezzo a noi!
Coscienti di questa grazia andiamo a scoprire quanti doni ci riserva la nostra amata Madre Celeste attraverso la recita del S. Rosario.

LE QUINDICI PROMESSE DELLA MADONNA
(Dal libro: De Rosario B. M. Virginis)

1. Coloro che mi serviranno con costanza recitando il Rosario riceveranno qualche grazia speciale.

2. A tutti quelli che reciteranno con devozione il mio Rosario prometto la mia protezione speciale e grandi grazie.

3. Il Rosario sarà un’arma potentissima contro l’inferno, eliminerà i vizi, libererà dal peccato, distruggerà le eresie.

4. Farà rifiorire le virtù e le opere sante, otterrà alle anime abbondantissime misericordie da Dio; trarrà i cuori degli uomini dal vano amore del mondo all’amore di Dio e li eleverà al desiderio delle cose eterne. Oh! quante anime si santificheranno con questo mezzo!

5. L’anima che si affida a me col Rosario non perirà.

6. Chiunque reciterà il Rosario con devozione con la meditazione dei misteri non sarà oppresso da disgrazie, non sperimenterà l’ira di Dio, non morirà di morte improvvisa, ma si convertirà se peccatore; se invece giusto, persevererà in grazia e sarà giudicato degno della vita eterna.

7. I veri devoti del mio Rosario non moriranno senza i Sacramenti.

8. Voglio che coloro che recitano il mio Rosario abbiano in vita e in morte la luce e la pienezza delle grazie; partecipino in vita e in morte dei meriti dei beati.

9. Libero ogni giorno dal purgatorio le anime devote del mio Rosario.

10. I veri figli del mio Rosario godranno di una grande gloria in cielo.

11. Qualunque cosa chiederai col Rosario la otterrai.

12. Soccorrerò in ogni loro necessità coloro che diffonderanno il mio Rosario.

13. Ho ottenuto da mio Figlio che gli iscritti alla Confraternita del Rosario possano avere per confratelli in vita e in morte tutti i santi del cielo.

14. Coloro che recitano il mio Rosario sono miei figli e fratelli di Gesù Cristo, mio unigenito.

15. La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.

 

Novena a Santa Gemma Galgani ( 8 )

Novena a Santa Gemma Galgani
Ottavo giorno
Innamorati di Maria

“La fine del cammino”

Desidero essere sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio” (Fil 1, 23)
“Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho mantenuto la fede” (2 Tm 4, 7)

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Prima Orazione

O Dio, che hai reso la vergine santa Gemma Galgani immagine del tuo Figlio crocifisso, donaci, per sua intercessione, di partecipare ai patimenti di Cristo, per meritare di essere associati alla sua gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen.(Dalla liturgia della Chiesa)

La morte non appare mai come un’ossessione nella vita di santa Gemma. Nemmeno quando vede come si staccano, uno dopo l’altro, tutti i rami del tronco familiare… Soffre, li piange, ma poi continua a vivere intensamente la vita e l’amore. Una vita e un amore dediti incondizionatamente a Gesù.

Io vorrei, o Gesù, che la mia voce arrivasse ai confini di tutto il mondo… chiamerei tutti i peccatori, e gli direi che entrassero tutti nel tuo cuore…“.

Questa è la vera inquietudine, la dolce ossessione di Gemma. La morte, mai. Se l’amore esclude ogni timore, Gemma, che amava tanto Gesù, che viveva già sulla terra una vita da cielo, non aveva altra paura che quella di offendere e non amare abbastanza il Signore.

L’ultimo anno della vita di Gemma – maggio 1902/aprile 1903 – fu oltremodo difficile. Il 19 agosto muore la sorella Giulia. Il 21 ottobre suo fratello Tonino. Lei stessa, dal settembre 1902, vive tra la salute e la malattia, tra la vita e la morte.

Quando arriva padre Germano, Gemma prova una gioia intensa. “Vado da Gesù, padre. Ora sì. Gesù me lo ha fatto sapere molto chiaramente. In cielo, padre, dove è Gesù. Con Gesù in cielo!

La vita di Gemma è stato un cammino con Gesù verso il cielo. Niente più e niente meno. Adesso la morte è la fine del cammino.

Riceve i sacramenti. Alla sorella Angelina, che piange e chiede perdono, Gemma dice: “…abbiamo una sola anima da salvare. Non dimenticare mai, Angelina, che a questo punto dobbiamo arrivare tutti; anche tu. Pregherò per te perché tu sia buona. Prega anche tu“.

Subito appoggiò la testa sulla spalla della sig.ra Giustina. Tranquilla e serena spirò in quella posizione. Erano le 13.45 del sabato santo, 11 aprile 1903.

Un testimone che era presente scrisse: “Rimase bella come un angelo. Tranquilla, serena, senza perdere il suo consueto sorriso. Da lì a poco incominciò ad arrivare molta gente di ogni condizione sociale che voleva vederla, poiché era tenuta in grande venerazione.

Appena morta, Gemma cominciò a esercitare una irresistibile attrazione. La famiglia Giannini, tutta Lucca, la pianse inconsolabile.

Gemma di Gesù“, “la povera Gemma“, aveva compiuto il suo percorso terreno. Adesso cominciava la sua glorificazione. E Gemma cominciò, come Teresina di Lisieux, a “passare il suo cielo facendo il bene sulla terra”.

Spunti di Riflessione


• Lo dice la Sacra Scrittura: “Raggiunta la perfezione, in poco tempo, è come se avesse vissuto lunghi anni; perché la sua anima era grata al Signore, la trasferì da questa all’altra vita”.

• Santa Gemma non diede molta importanza alla morte. Diede molta più importanza alla vita. Vivere la vita nel bene, la verità, il distacco: è questa la cosa veramente importante.

Preghiera dei Fedeli


Dio dice: “Chi crede in me non morirà…” Perché crediamo fermamente in questa parola del Signore come vi credeva santa Gemma, preghiamo.

Per intercessione di santa Gemma, ascolta, Signore, la nostra preghiera.

Santa Gemma non ebbe paura della morte, perché seppe dare vero senso alla sua vita. Perché anche noi apprezziamo e approfittiamo del tempo e della vita per fare il bene, preghiamo.

Per intercessione di santa Gemma, ascolta, Signore, la nostra preghiera.

Dio promise un’eternità felice a coloro che lo amano e lo servono. Santa Gemma vive quella vita felice con Dio per sempre. Perché Dio conceda il perdono, la pace e la felicità del suo Regno ai nostri che sono già morti, preghiamo.

Per intercessione di santa Gemma, ascolta, Signore, la nostra preghiera.

Preghiera Finale


Signore, sento nel mio cuore una intensa gioia nel vedere santa Gemma che alterna lavoro e preghiera senza vivere in un convento e con la più grande naturalezza. Il suo esempio mi dice che anch’io posso raggiungere la santità a casa mia, nel mio lavoro, nella mia vita di rapporti familiari e sociali. Aiutami, Signore, affinché, senza cessare di guadagnare il pane con il sudore della mia fronte, io non dimentichi mai che ascoltare te, parlare con te, è sempre la cosa più necessaria per essere fedele al mio impegno cristiano. Per Cristo nostro Signore. Amen

Signore Gesù, Tu hai detto: “il chicco di grano deve morire per portare frutto”, e: “chi vive credendo in me anche se muore vivrà in eterno”.

Io credo fermamente nella tua risurrezione, credo altresì che risorgerò quando morirò. La vita e la morte di santa Gemma mi fanno capire meglio il senso e il valore della mia vita e della mia morte.

Aiutami, Signore, a dare senso alla mia vita Perché, come santa Gemma, possa comprendere il senso della morte e la vita eterna che tu mi hai promesso. Amen.

(Si può recitare anche un Pater, Ave, Gloria.)