Archivio | 31 Maggio 2024

Visitazione della Beata Vergine Maria

Visitazione della Beata Vergine Maria
Innamorati di Maria

vaisitazDopo l’annuncio dell’Angelo, Maria si mette in viaggio (“frettolosamente” dice S. Luca) per far visita alla cugina Elisabetta e prestarle servizio. Aggregandosi probabilmente ad una carovana di pellegrini che si recano a Gerusalemme, attraversa la Samaria e raggiunge Ain-Karim, in Giudea, dove abita la famiglia di Zaccaria. E’ facile immaginare quali sentimenti pervadano il suo animo alla meditazione del mistero annunciatole dall’angelo. Sono sentimenti di umile riconoscenza verso la grandezza e la bontà di Dio, che Maria esprimerà alla presenza della cugina con l’inno del Magnificat, l’espressione “dell’amore gioioso che canta e loda l’amato(S. Bernardino da Siena): “La mia anima esalta il Signore, e trasale di gioia il mio spirito…“. La presenza del Verbo incarnato in Maria è causa di grazia per Elisabetta che, ispirata, avverte i grandi misteri operanti nella giovane cugina, la sua dignità di Madre di Dio, la sua fede nella parola divina e la santificazione del precursore, che esulta di gioia nel seno della madre. Maria rimane presso Elisabetta fino alla nascita di Giovanni Battista, attendendo probabilmente altri otto giorni per il rito dell’imposizione del nome. Accettando questo computo del periodo trascorso presso la cugina Elisabetta, la festa della Visitazione, di origine francescana (i frati minori la celebravano già nel 1263), veniva celebrata il 2 luglio, cioè al termine della visita di Maria. Sarebbe stato più logico collocarne la memoria dopo il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, ma si volle evitare che cadesse nel periodo quaresimale. La festa venne poi estesa a tutta la Chiesa latina da papa Urbano VI per propiziare con la intercessione di Maria la pace e l’unità dei cristiani divisi dal grande scisma di Occidente. Il sinodo di Basilea, nella sessione del 10 luglio 1441, confermò la festività della Visitazione, dapprima non accettata dagli Stati che parteggiavano per l’antipapa. L’attuale calendario liturgico, non tenendo conto della cronologia suggerita dall’episodio evangelico, ha abbandonato la data tradizionale del 2 luglio (anticamente la Visitazione veniva commemorata anche in altre date) per fissarne la memoria all’ultimo giorno di maggio, quale coronamento del mese che la devozione popolare consacra al culto particolare della Vergine. “Nell’Incarnazione – commentava S. Francesco di SalesMaria si umilia confessando di essere la serva del Signore… Ma Maria non si indugia ad umiliarsi davanti a Dio perchè sa che carità e umiltà non sono perfette se non passano da Dio al prossimo. Non è possibile amare Dio che non vediamo, se non amiamo gli uomini che vediamo. Questa parte si compie nella Visitazione“.

Celebrazione Mariana per la conclusione del mese di Maggio in Vaticano – 31 Maggio 2000 –

gp2 Carissimi Fratelli e Sorelle!E’ sempre suggestivo questo momento di fede e di devoto omaggio a Maria, che conclude il mese di maggio, mese mariano. Avete recitato il Santo Rosario camminando verso questa Grotta di Lourdes, che si trova al centro dei Giardini Vaticani. Qui, davanti all’immagine della Vergine Immacolata, avete deposto nelle sue mani le vostre intenzioni di preghiera, meditando sul mistero che oggi si celebra: la Visitazione di Maria a Santa Elisabetta. In questo avvenimento, narrato dall’evangelista Luca, traspare una più profonda “visitazione”: quella di Dio al suo popolo, salutata dall’esultanza del piccolo Giovanni – il più grande tra i nati di donna (cfr Mt 11,11) – fin dal grembo della madre. Il mese mariano si conclude così nel segno del gaudio – secondo mistero “gaudioso” – nel segno cioè della gioia, del giubilo. “Magnificat anima mea Dominum / et exultavit spiritus meus in Deo salutari meo(Lc 1,46-47). Così canta la Vergine di Nazaret, che contempla il trionfo della divina misericordia. In Lei prorompe l’intima esultanza per i disegni di Dio, il Quale predilige gli umili e i piccoli e li colma dei suoi beni. E’ questo il giubilo nello Spirito Santo, che farà esultare il cuore stesso del Redentore, commosso perché al Padre piace rivelare ai piccoli i misteri del Regno dei cieli. “Magnificat anima mea Dominum! ” Così cantiamo anche noi questa sera, con l’animo colmo di riconoscenza verso Dio. Lo ringraziamo perché in questo mese di maggio del Grande Giubileo, ci ha dato modo di sperimentare con speciale intensità la presenza della Madre del Redentore, presenza assidua e orante, come nella prima Comunità di Gerusalemme. Possa il suo cantico di lode diventare quello di ogni anima cristiana per il grande mistero dell’amore di Dio, che, in Cristo, “ha visitato e redento il suo popolo! (Lc 1,68) E’ questo il mio augurio, al termine del mese mariano ed in questa vigilia dell’Ascensione di Gesù, che ci invita a volgere lo sguardo verso il Cielo, dove Egli ci attende, assiso alla destra del Padre. Ritornando nelle vostre case, portate la gioia di quest’incontro e mantenete fisso lo sguardo dell’animo su Gesù, nella speranza di poter essere un giorno con Lui, uniti nella stessa gloria. Vi accompagni Maria con materna sollecitudine nel vostro cammino! Con questi sentimenti, imparto di cuore la Benedizione Apostolica a voi tutti qui presenti ed ai vostri cari.

Giovanni Paolo II

E’ l’ultimo giorno di maggio!

mamma celeste

E’ l’ultimo giorno di maggio!

Preghiamo l’Atto di consacrazione a Cristo per mezzo di Maria del Santo di Montfort. A confermare la nostra consacrazione offriamo la partecipazione della Santa Messa per questa intenzione, e, durante la Comunione al Corpo e Sangue del Signore, invochiamo e ringraziamo la Spirito Santo per averci guidato in questo cammino, per averci preparato a tale consacrazione, e pronunciamo con tutto il cuore una formula di consacrazione alla Madonna che lo Spirito ci suggerirà.

Con la gioia nel cuore cantiamo infine insieme a Maria il “Magnificat”ringraziando il Signore per le grandi cose che in noi ha fatto, fa e farà!Ogni nostra parola, azione, ogni pensiero, nella consacrazione a Maria, sarà nella piena libertà e nella perfetta adesione alla Volontà di Dio.Come Maria. Per essere tutti suoi. Per sempre. A lode e gloria di Dio.

ATTO DI CONSACRAZIONE TOTALE A MARIA
( Luigi Maria Grignon di Monfort )

Consapevole della mia vocazione cristiana,

io rinnovo oggi nelle tue mani, o Maria,

gli impegni del mio Battesimo.

Rinuncio a Satana, alle sue seduzioni,

alle sue opere, e mi consacro a GESU’ Cristo

per portare con Lui la mia croce nella fedeltà

di ogni giorno alla volontà del PADRE.

Alla presenza di tutta la Chiesa

ti riconosco per mia Madre e Sovrana.

A te offro la mia persona, la mia vita e

il valore delle mie buone opere,
passate, presenti e future.

Disponi di me e di quanto mi appartiene
alla maggior gloria di Dio,

nel tempo e nell’eternità.

Amen!

“Magnificat”

«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».

 

La potenza del S. Rosario 6


Il Rosario salva il Brasile dal comunismo 1962-1964

rosario

Erano anni bui: il mondo era in uno stato di paura e confusione, la Russia stava cercando di farsi strada nel convertire quanti più paesi possibile al suo dominio. Nazioni impoverite, con governi corrotti e in subbuglio erano facili bersagli. Cuba era appena caduta in mani ai sovietici, e il Brasile nei loro piani avrebbe dovuto essere la loro prossima conquista. L’allora presidente Joao Goulart, stava fortemente spingendo per una forma di governo comunista. Iniziò a insediare noti comunisti in posizioni governative e allo stesso tempo cercava di convincere i cittadini che il comunismo era una buona cosa per il paese .

Con il cattolicesimo ancora forte nel Paese, il Cardinale de Barros Camara fece alla gente un discorso radiofonico. Disse che seguendo i consigli della Madonna di Fatima in materia di preghiera e di penitenza, il Brasile avrebbe potuto rovesciare la minaccia comunista. Il presidente Goulart gli rispose deridendo il rosario e dicendo che il governo avrebbe salvato l’economia dal collasso, non la preghiera.

Una donna brasiliana di nome Dona Amelia Bastos era molto preoccupata per questo pericolo imminente. Suo marito apparteneva a un gruppo di uomini chiamati “anti-rossi”, che si opponevano al comunismo in Brasile. Una notte Dona Amelia decise che anche lei avrebbe dovuto fare qualcosa. Formò subito un gruppo chiamato “campagna delle donne per la democrazia” (CAMDE) e iniziò a reclutare quante più persone possibili per pregare il rosario in grandi gruppi, per contrastare il piano di conquista comunista.
Grazie a lei, in una città chiamata Belo Horizonte un gruppo di 20.000 donne recitarono il rosario ad alta voce riuscendo a disperdere un raduno pro-comunismo. Il successo di questa protesta pacifica fornì l’ impulso per le donne cattoliche di andare avanti.

Con l’aiuto del cielo e del cardinale arcivescovo de Barros Camara, Dona Amelia reclutò l’ incredibile numero di 600.000 donne che sfilarono a San Paolo per pregare il rosario per la pace, chiedendo alla Madre di Dio di preservarle dal destino e dalle sofferenze delle donne martiri di Cuba, Polonia, Ungheria e altre nazioni asservite.
Leone Brizola, un importante policito comunista, non riuscì a fare il suo intervento previsto, sventato dal tintinnio di 3000 rosari e il mormorio delle preghiere nella sala del comizio.
Non una sola vita fu persa in questa incredibile serie di proteste anti-comuniste pacifiche, una campagna descritta da molti testimoni come “una delle manifestazioni più commoventi nella storia brasiliana.” Molti altri raduni del rosario si tennero nelle principali città, nonostante le minacce di azioni militari contro le donne col rosario.
Sotto questa pressione, il 1 aprile 1964 il presidente Goulart lasciò il paese, insieme a molti membri del governo .

Preghiamo il rosario per proteggere anche il nostro paese dalla corruzione e dalle leggi anti cristiane!

LA MEDAGLIA DEL VOLTO SANTO DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO

LA MEDAGLIA DEL VOLTO SANTO DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO

medaglia santo volto
Cosa è

La medaglia del Volto Santo è l’icona, di Cristo morto in croce per la redenzione dell’umanità e di Cristo vittima immolata, vivente nella Santa Eucarestia.

Breve storia della medaglia

La medaglia del Volto Santo di Gesù è un dono di Maria Madre di Dio e Madre nostra.
Nella notte del 31 maggio 1938, la Serva di Dio M. Pierina De Micheli, suora delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires, si trova va nella cappella del suo Istituto a Milano in via Elba 18.
Mentre era immersa in profonda adorazione dinanzi al tabernacolo, le apparve in un nimbo di luce sfolgorante una Signora di celestiale bellezza: era la Santissima Vergine Maria.
Ella teneva in mano come un dono una medaglia che su un lato recava impressa l’effigie del Volto di Cristo morto in croce, circoscritta dalle parole bibliche “Fà splendere su di noi, Signore, la luce del tuo volto”. Sull’altro lato appariva un’Ostia raggiante circoscritta dall’invocazione “Resta con noi Signore”.
la Madre del Cielo si avvicinò alla suora e le disse: “Ascolta bene e riferisci al padre confessore che questa medaglia è un’ARMA di difesa, uno SCUDO di fortezza e un PEGNO di misericordia che Gesù vuoi dare al mondo in questi tempi di sensualità e di odio contro Dio e la Chiesa. Si tendono reti diaboliche per strappare la fede dai cuori, lì male dilaga. I veri apostoli sono pochi: è necessario un rimedio divino, e questo rimedio è il Volto Santo di Gesù. Tutti quelli che porteranno questa medaglia e faranno, potendo, ogni martedì una visita al SS. Sacramento per riparare gli oltraggi che ricevette il 5. Volto del mio figlio Gesù durante la passione e che riceve ogni giorno nel Sacramento dell’Eucarestia:
– saranno fortificati nella fede;
– saranno pronti a difenderla;
– avranno le grazie per superare le difficoltà spirituali interne ed esterne;
– saranno aiutati nei pericoli dell’anima. e del corpo;
– avranno una morte serena sotto lo sguardo sorridente del mio Divin Figlio

Questa consolante promessa divina è un richiamo d’amore e di misericordia del Cuore Sacratissimo di Gesù. Gesù stesso, infatti, il 21 maggio 1932, aveva detto alla serva di Dio: “Contemplando il mio Volto, le anime parteciperanno alle mie sofferenze, sentiranno il bisogno di amare e di riparare. Non è forse questa la vera devozione al mio Cuore?
Il primo martedì del 1937 Gesù le aveva ancora aggiunto che “il culto del Suo Volto completava e aumentava la devozione al Suo Cuore”. In verità, quando contempliamo il Volto di Cristo morto per i nostri peccati, possiamo comprendere e vivere i palpiti d’amore del Suo Cuore divino.

Approvazione e diffusione della medaglia.

Il culto della medaglia del S. Volto ebbe l’approvazione ecclesiastica il 9 agosto 1940 con la benedizione del Beato Card. Ildefonso Schuster, monaco benedettino, devotissimo del S. Volto di Gesù, allora Arcivescovo di Milano. Superate molteplici difficoltà, la medaglia fu coniata ed iniziò il suo cammino.
Grande apostolo della medaglia del S. Volto di Gesù fu il servo di Dio, Abate Ildebrando Gregori, monaco benedettino silvestrino, daI 1940 padre spirituale della serva di Dio Madre Pierina De Micheli. Egli fece conoscere la medaglia, con la parola e con le opere in Italia, in America, in Asia e in Australia. Essa è ora diffusa in ogni parte della terra e neI 1968, con la benedizione del S. Padre, Paolo VI, fu deposta sulla luna dagli astronauti americani.

La medaglia annuncio del Vangelo

E’ mirabile constatare che la medaglia benedetta viene accolta con riverenza e devozione da cattolici, ortodossi, protestanti e persino da non cristiani. Tutti coloro che hanno avuto la grazia di ricevere e portare con fede la sacra icona, persone in pericolo, ammalati, carcerati, perseguitati, prigionieri di guerra, anime tormentate dallo spirito del male, individui e famiglia angustiate da ogni genere di difficoltà, hanno sperimentato sopra di sé una particolare protezione divina, hanno ritrovato la serenità, la fiducia in se stessi e la fede in Cristo Redentore. Dinanzi a tali prodigi quotidianamente operati e testimoniati, sentiamo tutta la verità della Parola di Dio, e spontaneo sgorga dal cuore il grido del salmista:
“SIGNORE, MOSTRACI IL TUO VOLTO E NOI SAREMO SALVI”
(salmo 79)

PREGHIERA AL VOLTO SANTO DI GESU’
Volto Santo del mio dolce Gesù, espressione viva ed eterna dell’amore e del martirio divino sofferto per umana redenzione, Ti adoro e Ti amo. Ti consacro oggi e sempre tutto il mio essere. Ti offro per le mani purissime della Regina Immacolata le preghiere, le azioni e le sofferenze di questo giorno, per espiare e riparare i peccati delle povere creature. Fà di me un tuo vero apostolo. Che il tuo sguardo soave mi sia sempre presente e si illumini di misericordia nell’ora della mia morte. Così sia.
Volto Santo di Gesù
guardami con misericordia

PREGHIERA E NOVENA AL VOLTO SANTO

o Gesù, che nella Tua crudele Passione divenisti “l’obbrobrio degli uomini e l’uomo dei dolori”, io venero il Tuo Volto Divino, sul quale splende-vano la bellezza e la dolcezza della divinità e che è divenuto per me come il volto di un lebbroso… Ma io riconosco sotto quei tratti sfigurati il Tuo infinito amore, e mi consumo dal desiderio di amarTi e di farTi amare da tutti gli uomini. Le lacrime che sgorgano con tanta abbondanza dagli occhi Tuoi sono come perle preziose che mi è caro raccogliere per riscattare con il loro infinito valore le anime dei poveri peccatori. O Gesù, il tuo Volto adorabile rapisce il mio cuore. Ti supplico di imprimere in me la Tua somiglianza divina e di infiammarmi del Tuo amore affinché possa giungere a contemplare il Tuo Volto glorioso. Nella mia presente necessità accetta l’ardente desiderio del mio cuore accordandomi la grazia che Ti chiedo. Così sia.


Con approvazione ecclesiastica
La storia della Medaglia e le Promesse divine sono state desunte dal diario spirituale autografo, scritto in virtù di santa obbedienza, dalla Serva di Dio Madre Pierina De Micheli.
In ossequio al Decreto di Papa Urbano VII si intende dare alla vicenda una fede puramente umana.